Energie rinnovabili: diamo i numeri?

Una camminata immaginaria sulle energie rinnovabili: è quello che è avvenuto nella mattinata di giovedì presso la sala Raffello dell’Hotel Brufani. A indicare il percorso da seguire Angelo Raffaele Amelio, autore e responsabile pagina economica Uno mattina, che ha introdotto i curiosi nel mondo delle energie rinnovabili. Roberto Deambrogio, responsabile Area Italia ed Europa Enel Green Power, ha fotografo la situazione italiana. Ben 75 miliardi di kilowatt all’ora sono stati prodotti con il rinnovabile nel 2010. È un dato importante se confrontato con il fabbisogno del Paese, 320 miliardi di kilowatt. <<Il settore idroelettrico è ben avviato. L’Italia possiede impianti degli inizi del ‘900 – esclama Deambrogio – e l’azienda si sta muovendo nella direzione di ammodernamento di queste centrali. Soprattutto in Toscana è in forte sviluppo il geotermico, e si tratta di una produzione che arriva a coprire il 90% delle ore dell’anno, un risultato eccellente rapportato con le altre rinnovabili. Poi esiste la realtà del solare e dell’eolico, ma tutti i settori hanno ampissime potenzialità di crescita. È una tecnologia in evoluzione>>.

Riccardo Ballesio, direttore Safe,  ha, invece, accompagnato la platea nel futuro realistico dell’energia alternativa rispetto a quella combustile fossile, carbone e petrolio. <<La tecnologia corre più velocemente di ogni aspettativa>> commenta Ballesio. Il suo è un pensiero moderatamente ottimistico sul futuro delle rinnovabili, anche se <<parliamo di una fetta non preponderante nel soddisfare la richiesta energetica. Il domani vedrà una forte crescita del settore. Noi come istituto di ricerca hanno fatto un’analisi su come si possa tirar fuori del potenziale dal mare, che soddisferebbe circa tre volte il fabbisogno mondiale di energia>>.

Dopo il timone viene preso da Marco Cattaneo, direttore de Le Scienze, il quale ha sottolineato <<le difficoltà dell’informazione italiana nell’ambito scientifico e tecnologico. Il problema è da ricercare nella formazione dei giornalisti, nella mancanze di competenza in queste materie. E succede anche per quanto riguarda le rinnovabili>>. Anche Giuseppe De Filippi, capo redattore economia Tg5, denuncia una <<non corretta informazione da parte dei Media sugli aspetti problematici delle energie rinnovabili. Spesso gli impianti per così dire vecchi come quelli idroelettrici che sono stati ammodernati da Enel passano in secondo piano rispetto alla notizia di nuove pale eoliche istallate. Il nuovo, a volte, è nel processo e non solo nel prodotto>>.

Nel finale di questo viaggio nel mondo delle energie rinnovabili si è toccato il tema della mancanza o della insufficienza dell’investimento nella ricerca, l’unica possibilità che ha l’Italia per competere nel mondo. <<Il valore è la ricerca nel settore del rinnovabile, anche se non ci sono risultati immediati>> chiosa De Filippi. <<Il mancato investimento nella ricerca ha rallentato il processo di innovazione tecnologica in Italia – conclude Cattaneo -. Ma esistono esempi positivi, per fortuna. Un caso è quello umbro dell’azienda Angelantoni, che ha lavorato sia con “Enea” che con “Archimede” e nel campo del termodinamico e primeggia nel mondo>>.

Valentina Pagliacci