Nuovi format crescono: tanti modi per raccontare la notizia

Perugia 1/05/2014

Teatro della Sapienza

Speakers: Bill Adair, Duke University

Laura Amico, fondatrice Homicide Watch DC

Martin Belam, Trinity Mirror

Federico Guerrini, giornalista

"C'è una crociata in corso". Si inaugura con una metafora di Bill Adair, l'incontro dedicato ai nuovi format per raccontare storie attraverso il web. Si fa largo un nuovo modo di approcciarsi ai fatti: il giornalismo strutturato. Mentre i media tradizionali traducono in pixel le storie raccontate dai quotidiani, nuove forme di giornalismo,  basate sui dati, responsabilizzano il lettore e creano empatia tra le comunità. È il caso di "Homicide Watch", nato dalla reporter di cronaca nera Laura Amico. Il portale statunitense raccoglie fatti di omicidi, dove il testo, la vera storia, viene affiancata da dati (luogo del delitto, età della vittima, avvocati e giudici che lavorano al caso). "La storia viene così inserita all'interno di una struttura" ha specificato Laura Amico. "Uno spazio in cui si scopre che le storie sono universali, accomunate da dati simili. Un luogo dove le persone (familiari delle vittime in primis) possano condividere le proprie esperienze". I lettori, attraverso il portale, commemorano le vittime, verificano il numero di reati del proprio quartiere e si avvicinano ad un nuovo modo di gestire la notizia. Il dibattito si è arricchito grazie ad un intervento, via Skype, di Reginald Chua, che raccontando il suo progetto "Connect China", ha svelato al giovane pubblico del festival, l'essenza del giornalismo strutturato, overro "ricostruire la notizia". Altro esempio di giornalismo strutturato, basato su contenuti più leggeri, è stato riportato da Martin Belan, che ha mostrato, al pubblico del teatro, nuovi format del Trinity Mirror (basati su simpatici giochi online), per raccontare, con tipico humour inglese, le stranezze della politica. A riportare i dati sui primi quotidiani cha hanno scelto il giornalismo strutturato è stato Federico Guerrini, con le esperienze di "Ara.cat" e "L'Equipe". Il primo, quotidiano spagnolo, ha scelto nuovi format digitali per scrivere del referendum per l'autonomia della Catalogna, del problema della disoccupazione in Spagna e dello spionaggio in America. Mentre il secondo, rivista sportiva francese, ha scelto di raccontare diversamente gli sportivi, in maniera epica, tanto da intitolare una delle rubriche "Lotta per la vita" (storie di atleti che hanno combattuto in Libano o in Afghanistan). Un modo decisamente innovativo di raccontare i fatti, che strizza l'occhio al data journalism e coinvolge anche giovani lettori.

Francesca Bianco