Pop economy: la grande crisi del piccolo schermo

Domenica 19 aprile ore 10:30 presso Teatro della Sapienza
A moderare il panel è Francesco Specchia (Libero). Argomento: l'economia nella televisione e nei format contemporanei.

Corrado Formigli, Piazzapulita La7, è solito invitare in trasmissione esperti di economia, ormai protagonisti anche di molti talk show. Formigli sottolinea come alcuni termini economici siano diventati di dominio comune e di come alcune personalità siano diventate delle popstar. È necessaria, secondo Formiglia, una buona mediazione giornalistica che spieghi l'economia, che parli di dati certi. Quello degli economisti è un ruolo fondamentale, ma ancora più importante è l'indipendenza degli stessi dalla politica. Altra figura importante è quelle degli imprenditori coraggiosi: sono diventati protagonisti dei talk show dall'inizio della crisi. Il futuro dei talkshow sta anche in personaggi autorevoli e competenti, forse poco abituati alle regole della tv, Ma soprattutto in una mediazione giornalistica importante per stabilire la verità dei fatti.

Tonia Mastrobuoni, La Stampa, ha descritto la supremazia della Germania nelle decisioni economiche dell'Europa e della potenza ottenuta da Angela Merkel. Uno sguardo sulla posizione della Germania che risulta "isolata" dagli altri paesi ma già in ripresa economica. Renzi, riflette Mastobuoni, viene guardato con attenzione all'estero, ma forse è stato poco coraggioso per sfidare la politica di austerità anche a causa di mancati accordi politici per mettere fine alla crisi economica. Sono mancati, secondo la giornalista, momenti di convergenza tra i paesi. Anche una riflessione più ampia sul controllo delle fonti giornalistiche.

Giovanni Iozzia, direttore EconomyUp, ha ricordato come sta cambiando il modo di produzione, distribuzione e fruizione dei contenuti e delle implicazioni nel mondo dell'economia. La grande crisi sta ridisegnando la mappa del potere economico: una trasformazione ancora non fotografata dai media. Cambia il modo di consumare informazione. Servono format nuovi, leggeri, che non puntino all'audience, ma che sappiano sfruttare i nuovi mezzi della tecnologia.

Mario Seminerio, giornalista e scrittore, ha ricordato che l'economia è una scienza sociale che può peccare di discontinuità dalla realtà. Ci sono economisti sopraesposti in tv, secondo lo scrittore. Bisogna coltivare una sana cultura del dubbio, e chiedere all'economista di non farsi contaminare dalla politica. Ha parlato, infatti, proprio dei continui "lanci" propagandistici di dati economici da parte della politica: dati spesso smentiti dalla realtà.

Alessandro Bottone