Alla scoperta di #ijf16

Vi invitiamo a consultare il programma completo sul nostro sito, ma per darvi un’idea degli argomenti trattati abbiamo preparato questo 'breve' riepilogo.

#ijf16talks | Tow Center for Digital Journalism | Incontro con | Anything to say? | Panel discussion | Workshop | Presentazioni | A teatro | Film e documentari | Libri | Le dirette dal Festival

Dove sta andando il giornalismo? C'è un modello di business definitivamente in crisi. Stiamo vivendo quello che potremmo definire uno stato di rivoluzione permanente. E le tematiche in gioco sono veramente tante: fact-checking, data journalism, explanatory journalism, il ruolo giornalistico delle piattaforme, paywall vs crowdfunding, l’era dei video e del mobile, robot journalism, realtà virtuale, il coinvolgimento dei lettori e il ruolo civico dell’informazione, la crisi dell’homepage, alla ricerca della “nuova” obiettività, il giornalismo mobile first, capire l’audience oltre le metriche, social networks vs media mainstream. Eppure, anche rivivendo al cinema il caso Spotlight, siamo convinti che il giornalismo abbia ancora il potere di cambiare le cose.

Il pubblico e gli speaker in arrivo da tutto il mondo saranno impegnati ad affrontare temi che riguardano strettamente la riflessione giornalistica, ma anche questioni che ci vengono dell’attualità e che riguardano tutti i cittadini: come la crisi dei migranti, le guerre, il terrorismo, la rinascita dei nazionalismi, l’Europa in crisi e le nuove sfide della democrazia, la privacy e la sorveglianza di massa, la libertà di espressione e la lotta contro la censura, o il ruolo delle organizzazioni non governative nel coprire territori di guerra.

Per noi il giornalismo è principalmente partecipazione e conversazione. E vogliamo celebrare assieme a voi proprio questo aspetto in occasione dell'edizione 2016, anno in cui il Festival Internazionale del Giornalismo compie 10 anni. La voglia di confrontarsi, il bisogno di raccontare storie, l’importanza fondamentale di condividere esperienze sono come sempre la cifra distintiva del Festival.

Come ogni anno arriveranno da tutto il mondo i volontari, 194 fra studenti, aspiranti giornalisti, fotografi provenienti 19 diversi paesi: Brasile, Bulgaria, Camerun, Egitto, Francia, Germania, Grecia, India, Iraq, Italia, Kenya, Lituania, Regno Unito, Russia, Slovenia, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti, Ungheria.

Vi invitiamo a consultare il programma completo sul nostro sito, ma per darvi un'idea di cosa sarà #ijf16 abbiamo preparato questa breve guida alla scoperta degli eventi previsti. Cliccando su +info ► si accede alla scheda di ogni evento e potrete memorizzarlo nel calendario del vostro computer o smartphone.

#ijf16talks

Quattro i talk di 16 minuti affidati a personalità del mondo dei media molto diverse tra loro, che porteranno al festival le loro storie, le loro esperienze, le loro riflessioni. Quattro incontri sul mondo del giornalismo che cambia e sulla battaglia per la democrazia e la libertà di informazione.

Mark Little (introduce e modera Anna Masera, public editor La Stampa).

Twitter compie dieci anni: quale futuro per la piattaforma che ha rivoluzionato le news? +info ►
Mark Little ha fondato Storyful, una delle più importanti piattaforme di verifica dei contenuti online acquistata nel 2013 da News Corp. Dal novembre 2015 è vicepresidente media per Europa e Africa di Twitter.

...

Peter Greste (introduce e modera Marina Petrillo, Reported.ly)

La guerra al terrore e la guerra alla libertà di informazione +info ►
Pluripremiato giornalista e corrispondente australiano che ha lavorato per Reuters, CNN, BBC e, più recentemente, per Al Jazeera English. Come corrispondente ha coperto soprattutto il Medio Oriente, l'America Latina e l'Africa. Nel 2013, agenti di sicurezza egiziani lo hanno arrestato insieme ad altri due giornalisti di Al Jazeera, accusandoli di "mettere a repentaglio la sicurezza nazionale". Da qui la campagna internazionale di Al Jazeera per il loro rilascio, #JournalismisnotaCrime. Nel giugno 2014 è stato condannato a sette anni di carcere; nel febbraio 2015, a un mese dalla decisione di un nuovo processo per i tre giornalisti, Greste è stato espulso e rimpatriato in Australia, mentre i suoi due colleghi - Baher Mohamed e Mohamed Fahmy - sono stati rilasciati su cauzione.

...

Hossein Derakhshan (introduce e modera Carola Frediani, La Stampa)

Il giornalismo nell'era post-web: cosa abbiamo perso, cosa abbiamo conquistato, cosa ci aspetta +info ►
Scrittore e blogger iraniano-canadese. È stato un pioniere dei blog in Iran, tanto da essere considerato in patria “the BlogFather”. Ha trascorso sei anni in prigione in Iran, dal 2008 al novembre 2014. Scrive di media, tecnologia e Iran per varie testate, tra cui Hamshahri Javan, e condivide i suoi pensieri su Twitter e Medium con l'account @h0d3r. Su Medium ha pubblicato The web we have to save (luglio 2015), dove esprime tutta la sua preoccupazione per lo stato di salute del “web” che ha ritrovato dopo la sua scarcerazione. L’articolo è stato ripreso da Liberation, Die Zeit, Corriere della Sera, El Pais, Folha de Sao Paulo e The Guardian. Derakhshan è anche il creatore di Link-age, progetto artistico per promuovere un uso più aperto di Internet.

...

Iyad El-Baghdadi (introduce e modera Barbara Serra, Al Jazeera)

Tiranni, Terroristi, interventi stranieri: il 'triangolo maledetto' +info ►
Attivista per i diritti umani e scrittore. Apolide, cresciuto negli Emirati Arabi, da cui è stato espluso dopo essere stato arrestato. Ha avuto un ruolo importantissimo durante la Primavera Araba. Dal suo account Twitter ha informato sulla rivoluzione in Egitto, traducendo dichiarazioni, canti e video dall'arabo all'inglese, permettendo così al pubblico internazionale di capire quanto stava accadendo. Il lavoro di informazione e traduzione è continuato anche durante la rivoluzione in Libia, quando El-Baghdadi è diventato celebre per le sue mappe, che mostravano le posizioni strategiche sul territorio. Dopo il marzo 2011, si è fatto conoscere inoltre per il suo Manuale del tiranno arabo, una collezione di tweet satirici rivolti ai dittatori in crisi. La lista canonica di tweet è stata tradotta in 13 lingue, e l'hashtag #ArabTyrantManual è ancora oggi utilizzato. Il suo lavoro più importante è The Arab spring manifesto, un libro in due volumi dove espone la visione di un Islam libertario come ideologia post Primavera araba.

Tow Center for Digital Journalism – Columbia Journalism School

Per la prima volta il prestigioso Centro per il giornalismo digitale della CJS ha organizzato direttamente alcuni panel discussion nell’ambito del Festival:

Il giornalismo dopo Snowden +info ►
Emily Bell, direttrice Tow Center for Digital Journalism, Ewen MacAskill The Guardian, Stefania Maurizi l’Espresso, Marcel Rosenbach Der Spiegel.

...

Può un robot fare il giornalista? +info ►
Emily Bell direttrice Tow Center for Digital Journalism, Meredith Broussard Arthur L. Carter Journalism Institute, Nicholas Diakopoulos Università di Maryland, Andreas Graefe Tow Center for Digital Journalism, Justin Myers automation editor Associated Press.

...

Giornalismo e Silicon Valley +info ►
Emily Bell direttrice Tow Center for Digital Journalism, Trushar Barot mobile editor BBC World Service, Madhav Chinnappa direttore strategic relations Google, Mathew Ingram Fortune Magazine, Craig Silverman direttore Buzzfeed Canada.

Incontro con

Raqqa is Being Slaughtered Silently: il coraggio di raccontare la Siria nelle mani dell’ISIS +info ►
Raqqa è una città della Siria settentrionale, situata al confine con la Turchia, ritenuta sede e capitale dello Stato Islamico. L'assenza di giornalisti sul campo, sia nazionali che internazionali, i rapimenti, le crocifissioni, le decapitazioni e la repressione da parte dell'ISIS hanno creato una cortina di silenzio intorno a Raqqa, resa impenetrabile per la stampa estera. Fino a quando un gruppo formato da giovani giornalisti e attivisti siriani ha lanciato la campagna rivoluzionaria di informazione Raqqa is Being Slaughtered Silently (RBSS), con l'obiettivo di pubblicare e distribuire contenuti online in arabo e in inglese per documentare il massacro, ancora in corso, nella città. I membri di RBSS convivono con il costante pericolo di essere scoperti. Quattro di questi sono stati assassinati dall'ISIS. Abdalaziz Alhamza e Hussam Eesa, due fondatori di RBSS, saranno a Perugia per raccontare la loro storia.

...

Anas Aremeyaw Anas, il pluripremiato giornalista investigativo che lavora sotto copertura +info ►
Incontro con uno dei più importanti giornalisti investigativi che lavora sotto copertura e combatte contro la corruzione e per i diritti umani in Ghana e non solo. Anas Aremeyaw Anas protegge il suo anonimato nascondendo il volto nelle interviste televisive e nelle apparizioni pubbliche.

...

E ancora:

Vi racconto San Pietro +info ►
con Alberto Angela

Storia di un italiano che ha difeso Kobane dall’ISIS +info ►
con Karim Franceschi e Corrado Formigli

Explanatory Journalism +info ►
con Jay Carney e Mario Calabresi

Islam, rifugiati, Europa: la politica oltre la paura +info ►
con Franco Cardini

La crisi del giornalismo italiano (e della politica) +info ►
con Enrico Mentana e Marco Damilano

Censura e autocensura: il giornalismo è un potere debole? +info ►
con Ferruccio de Bortoli, Emiliano Fittipaldi e Alessandra Sardoni

Il tabù del sesso: perché in Italia è impossibile parlare di sessualità e sentimenti a scuola +info ►
con Riccardo Iacona, Loredana Lipperini e Michela Murgia

Storie maledette: il metodo giornalistico e il racconto televisivo +info ►
con Franca Leosini

La guerra del Sacro. Terrorismo, laicità e democrazia radicale +info ►
con Giuliano Ferrara e Paolo Flores D’Arcais

Radio, informazione, intrattenimento: liberi e fuori dagli schemi +info ►
con Rossella Brescia, Giuseppe Cruciani e Platinette

Come sopravvivere all’hype: le storie di Calcutta e I Cani +info ►
con Calcutta e Niccolò Contessa

Anything to say?

Per la prima volta in Italia l’installazione Anything to Say? dell’artista Davide Dormino. Si tratta di una scultura di bronzo che ritrae a grandezza naturale le tre figure di Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning, che hanno avuto il coraggio di dire no all'intrusione della sorveglianza globale e alle bugie che portano alla guerra. La quarta sedia è vuota e serve per invitare il pubblico all'azione prendendo posizione simbolicamente al fianco delle tre figure. La statua è in tour europeo: Berlino, Dresda, Ginevra, Strasburgo, e sarà per la prima volta in Italia a Perugia, in Piazza IV Novembre, per il Festival Internazionale del Giornalismo. Organizzato in collaborazione con Comune di Perugia. +info ►

Panel discussion

Oltre 90 dibattiti, ecco alcuni fra i temi principali:

La fine dell’obiettività nel giornalismo +info ►
con Yasmin Alibhai-Browne (The Independent), Charlie Beckett (direttore POLIS), Dan Gillmor, Walter Cronkite (J-School), Mathew Ingram (Fortune Magazine) e Anna Masera (garante del lettore La Stampa)

Cos’è il constructive journalism e perché ne abbiamo bisogno +info ►
con Charlie Beckett, (direttore POLIS), Cathrine Gyldensted (University of Windesheim), Craig Silverman (editor Buzzfeed Canada) e Karel Smouter (De Correspondent)

Strumenti e tecnologie dell'engagement +info ►
con Andrew DeVigal (Agora Journalism Center University of Oregon), Andrew Haeg (fondatore e CEO GroundSource), Marc Lavallee (The New York Times) and Jacopo Ottaviani (freelance journalist), Amanda Zamora (ProPublica)

Yemen: la guerra silenziosa +info ►
con Laura Silvia Battaglia (giornalista freelance), Malachy Browne (Reported.ly), Iona Craig (giornalista freelance), Abdurahman Hussain (regista) e Sara Ishaq (regista)

Perché sostenere il buon giornalismo è importante +info ►
con Joyce Barnathan (presidente ICFJ), Maaike Goslinga (De Correspondent), Celeste LeCompte (ProPublica), Maria Ramirez (cofondatrice El Español) e Vivian Schiller (executive committee chair Vocativ)

Scoprire, verificare e distribuire storie: start-up che sviluppano tecnologie per le redazioni +info ►
con Mathew Ingram (Fortune Magazine), Mark Little (vicepresidente media Europa-Africa Twitter), Claire McHugh (CEO Axonista), James Neufeld (fondatore e CEO SAM) e Paul Quigley (cofondatore e CEO NewsWhip)

Come comunicare notizie complesse di economia +info ►
con Noah Barkin (Reuters), Lucy Marcus (CEO Marcus Venture Consulting), Michael Steen (European Central Bank) e Matina Stevis (The Wall Street Journal)

Com’è cambiata la diffusione delle news +info ►
con Cecile Dehesdin (direttrice Buzzfeed France), Adriano Farano (cofondatore e CEO Watchup), Luca Forlin (Google), Garrett Goodman (Wochit) and Renée Kaplan (Financial Times)

Donne “digitali” al comando: era ora! +info ►
con Alexandra Foederl-Schmid (direttrice Der Standard), Liz Heron (direttrice The Huffington Post), Mitra Kalita (direttrice The Los Angeles Times), Raju Narisetti (senior vice president News Corp) e Madhulika Sikka (direttrice Mic)

Il trauma dei giornalisti che lavorano con video e immagini cruente +info ►
con Andy Carvin (direttore Reported.ly), Sam Dubberley (cofondatore Eyewitness Media Hub), Mark Little (vicepresidente media Europa-Africa Twitter), Gavin Rees (direttore Dart Centre Europe) e Kate Riley (BBC News)

Cura degli spazi social e coinvolgimento dei lettori +info ►
con Greg Barber (The Washington Post), Federica Cherubini (consulente media), Nicholas Diakopoulos (Università di Maryland), Mary Hamilton (The Guardian) e Mathew Ingram (Fortune Magazine)

Il futuro dell’informazione in TV +info ►
con Alison Broddle (Canadian Broadcasting Corporation), Ibrahim Helal (ditorial advisor Aljazeera Network), Rasmus Nielsen (Reuters Institute for the Study of Journalism) e Richard Sambrook (direttore Cardiff School of Journalism)

Il buono, il brutto e il cattivo: una roadmap per tecnologie mobile e giornalismo digitale +info ►
con Colin Agur (Information Society Project Yale Law School), Valerie Belair-Gagnon (ISP Yale Law School) e Pierluigi Perri (Università degli Studi di Milano)

Podcast: nascita di un nuovo mezzo di comunicazione? +info ►
con Francesco Banchieri (fondatore e CEO Spreaker), Alessia Cerantola (co-fondatrice IRPI), Gaia Manco (giornalista freelance), Nick Quah (fondatore Hot Pod) e Barbara Schiavulli (giornalista e scrittrice)

La strategia internazionale di Buzzfeed +info ►
con Cecile Dehesdin (direttrice Buzzfeed France), Alfredo Murillo (direttore Buzzfeed Spagna) e Craig Silverman (direttore Buzzfeed Canada)

La crisi del giornalismo italiano (e della politica) +info ►
Marco Damilano (L'Espresso) ed Enrico Mentana (direttore TgLA7)

Querele minacce e protezioni fonti: l’attacco al giornalismo +info ►
con Emilia Brandi (Cose nostre Rai 1), Amalia De Simone (Corriere.it), Davide Falcioni (Fanpage.it), Peter Gomez (direttore ilfattoquotidiano.it) e Giorgio Mottola (Report Rai 3)

L’uso dei dati e delle metriche nelle redazioni +info ►
con Federica Cherubini (consulente media), Sebastian Horn (direttore Ze.tt), Rasmus Nielsen (Reuters Institute for the Study of Journalism) and Aron Pilhofer (The Guardian)

Reporting dalle aree di crisi +info ►
con Laura Silvia Battaglia (giornalista freelance), Andy Carvin (direttore Reported.ly), Salam Khoder (Flair Media Consulting), Layth Mushtaq (executive manager Flair Media Consultancy), Gavin Rees (direttore Dart Centre Europe) e Bruce Shapiro (direttore Dart Center for Journalism & Trauma)

Quale futuro per il giornalismo indipendente locale +info ►
con Dan Gillmor (Walter Cronkite J-School) e Josh Stearns (direttore Local News Lab GR Dodge Foundation)

Il successo del fact-checking e la lotta alle bufale +info ►
con Mevan Babakar (Full Fact), Itziar Bernaola (vicedirettrice El Obietivo), Julien Pain (direttore The Observers - France 24), Mark Stancel (condirettore Duke Reporter Lab) e Giovanni Zagni (Pagella Politica)

Slow news: la rivoluzione lenta +info ►
conPeter Laufer (SOJC Università dell'Oregon), Rob Orchard (cofondatore Slow Journalism Company), Alberto Puliafito (direttore Blogo) e Antonio Talia (Informant)

Flop news: imparare sbagliando +info ►
con George Brock (Department of Journalism, City University), Andy Carvin (direttore Reported.ly), Mark Little (vicepresidente media Europa-Africa Twitter) e Vivian Schiller (executive committee chair Vocativ)

Raccontare la guerra da freelance +info ►
con Mike Garrod (fondatore e direttore World Fixer), Francesca Mannocchi (reporter freelance), Nancy Porsia (giornalista freelance), Alessio Romenzi (fotografo freelance) e Costanza Spocci (cofondatrice Nawart Press)

Siria, giornalisti raccontano la speranza +info ►
con Antonella Palermo (Radio Vaticana), Marcell Shehwaro (Dispatches from Syria), Lorenzo Trombetta (ANSA) e Eva Ziedan (archeologa)

La censura in Turchia +info ►
con Baris Altintas (P24), Murat Coban (vicedirettore P24), Canan Coskun (Cumhuriyet), Kadri Gursel (Al-Monitor.com) e Marina Petrillo (Reported.ly)

Frontiere: giornalisti, scrittori, fotogiornalisti raccontano la tragedia dei migranti +info ►
con Alessandro Leogrande (vicedirettore Lo Straniero), Aris Messinis Aris (Agenzia France Press Atene), Giovanna Pancheri (Sky TG24) e Matina Stevis (The Wall Street Journal)

Mettere fine alle mutilazioni genitali: attivismo e giornalismo globale +info ►
con Mary Carson (The Guardian), Jaha Dukureh (attivista) ed Elisa Finocchiaro (direttrice Change.org Italia)

Israele-Palestina: narrazione, cronaca, interpretazione +info ►
con Richard Colebourn (BBC News), Susan Dabbous (giornalista freelance), Christian Elia (direttore Q Code Mag) e Alessandro Gilioli (L'Espresso)

Cambiamenti climatici e migrazioni: la storia non raccontata +info ►
con Sam Dubberley (cofondatore Eyewitness Media Hub), Laurie Goering (Thomson Reuters Foundation), Jacopo Monzini (IFAD) e Patricia Thomas (Associated Press Television News)

La crisi dei rifugiati e il ruolo dei media +info ►
Corrado Formigli (Piazzapulita LA7), Andrea Menapace (Open Mgration), Francesca Paci (La Stampa) e Barbara Serra (Al Jazeera English)

L’immagine del piccolo Aylan, il giornalismo, i social media +info ►
con Francesco D'Orazio (cofondatore e VP product Pulsar), Carlotta Sami (portavoce UNHCR per il Sud Europa), Craig Silverman (direttore Buzzfeed Canada), Farida Vis (direttrice Visual Social Media Lab) e Claire Wardle (Tow Center for Digital Journalism)

Speaking out: quando l'inchiesta cambia la storia +info ►
Richard Colebourn (BBC News), Lucia Goracci (RAI News 24), Domenico Quirico (La Stampa) e Christopher Stokes (direttore generale MSF)

Maledetto Storytelling +info ►
Dino Amenduni (Proforma), Mafe De Baggis (cofondatrice Pleens), Andrea Marcolongo (consulente di comunicazione) e Cristian Vaccari (Royal Holloway Università di London)

Social-letteratura: promuovere la cultura in 140 caratteri +info ►
Giulia Ciampica (Ghigliottina.it), Vera Gheno (Accademia della Crusca), Loredana Lipperini (Radio 3), Maria Anna Patti (Casa dei Lettori) e Nadia Terranova (giornalista e scrittrice)

The millenials: inseguendo e costruendo le nuove comunità online +info ►
Giovanni Boccia Artieri (Università di Urbino), Antonella Di Lazzaro (direttore media Twitter Italia), Monica Fabris (presidente Episteme), Federico Guerrini (giornalista e scrittore) e Simone Spetia (Effetto giorno Radio 24)

Ripresa all’italiana o rinascita economica: tra propaganda e realtà +info ►
Veronica De Romanis (economista e autrice), Ferdinando Giugliano (La Repubblica) e Mario Seminerio (portfolio manager ed editorialista)

Diritti LGBT, unioni civili, matrimonio egualitario, stepchild adoption e GPA (Gestazione Per Altri) +info ►
Dario Accolla (blogger e scrittore), Melita Cavallo (ex presidente Tribunale Minori Roma), Caterina Coppola (Wild Italy), Chiara Lalli (bioeticista) e Paola Tavella (giornalista freelance)

Workshop

Il festival offre un gran numero di workshop (75 in totale, tutti gratuiti) per permetterei ai partecipanti di affinare le proprie competenze di diverse aree. I workshop sono divisi in quattro categorie: Hackers' Corner (13 sessioni specificamente dirette alle persone interessate nell'hacking, la protezione personale della privacy online, etc.), Law&Order (19 sessioni sugli aspetti legali della professione giornalistica), Data Journalism (17 sessioni con un approccio specifico agli aspetti pratici del giornalismo dei dati) e una categoria generale di Workshop (26 sessioni su diversi argomenti). Previsti anche i workshop formativi tenuti da Twitter e Google (con crediti formativi riconosciuti dall'Ordine Dei Giornalisti).

Dalla categoria generale di workshop, vogliamo risaltare i seguenti:

Giornalismo, attivismo e diritti umani +info ►
con Lina Srivastava (cofondatrice Regarding Humanity)

Giornalismo in prima persona: dal gonzo journalism all'immersive journalism +info ►
con Amedeo Ricucci (TG1) e Mandy Rose (University of the West Englands)

Sunrise film walk +info ►
unitevi a Robb Montgomery (consulente multimediale) per una passeggiata fotografica attraverso Perugia

Google advanced Search, Images & Trends +info ►
con Elisabetta Tola (Google News Lab)

Youtube, Hangout and other multimedia tools +info ►
con Elisabetta Tola (Google News Lab)

Maps, Streetview and Photosphere +info ►
con Elisabetta Tola (Google News Lab)

Google AMP +info ►
con Luca Forlin (Google)

Masterclass per giornalisti: Twitter e Periscope +info ►
con Livia Iacolare (manager media partnerships Twitter Italy)

E cinque workshop organizzati in associazione con First Draft News Coalition:

Riportare immagini forti: come proteggere voi stessi e il vostro pubblico +info ►
con Andy Carvin (direttore Reported.ly) e Claire Wardle (Tow Center for Digital Journalism)

Strumenti e tecniche per verificare i contenuti social +info ►
con Craig Silverman (direttore Buzzfeed Canada) e Josh Stearns (direttore Local News Lab GR Dodge Foundation)

Sviluppare competenze social per ottenere una raccolta di news più efficace +info ►
con Fergus Bell (fondatore Dig Deeper Media) e Mandy Jenkins (Storyful)

Indagini open source +info ►
con Malachy Browne (Europe anchor Reported.ly) e An Xiao Mina (Meedan)

Le ‘quattro C’ dell'uso di contenuti presi dai social: Copyright, Control, Credit e Cash! +info ►
con Adam Rendle (studio legale Taylor Wessing) and Jenni Sargent (direttrice First Draft News)

Presentazioni

Fra le presentazioni segnaliamo:

Etica e deontologia giornalistiche per tutti +info ►
con Mario Tedeschini Lalli (ONA)

Il giornalismo investigativo salverà il mondo (e il giornalismo)? +info ►
Il metodo investigativo di Greenpeace, con Maeve McClenaghan e Andrea Purgatori

The Coral Project: lavorare con la community per un giornalismo migliore +info ►
storia di una collaborazione fra la Mozilla Foundation, The New York Times e The Washington Post, con Greg Barber (The Washington Post) e Marc Lavallée (The New York Times).

Drone journalism +info ►
con Matt Waite (fondatore del Drone Journalism Lab)

Robot: strumenti, condizioni e sfide del giornalismo automatizzato +info ►
con Frederik Fischer direttore Piq.de e Stephan Wiechert (Hamburg Media School)

A teatro

Il teatro degli oggetti +info ►
Fulvio Abbate

Morti di mafia +info ►
Lirio Abbate

Carta bianca +info ►
Marco Travaglio

Gazebo Live! +info ►
Diego Bianchi, Marco Damilano, Makkox, Andrea Salerno, Antonio Sofi

Da Twitter al teatro: i nuovi linguaggi del giornalismo +info ►
Beppe Severgnini


Tra musica, parole, social e attivismo +info ►
Incontro con Fedez

Film e documentari

#ThisIsACoup: come l’Unione Europa ha distrutto il primo governo Tsipras +info ►
di Theopi Skarlatos e Paul Mason

“Per quanto siano meravigliose le riprese, per quanto la narrativa sia costruita in modo brillante, il solo fatto di vedere il dietro le quinte di questo governo fa uscire di testa. Nessun altro media ha cose del genere. Chiunque sia greco e abbia visto qualche estratto della serie tende a mettersi le mani alla gola ed esclamare, “Wow, non ho mai visto una cosa del genere. Non ho mai visto l’ufficio del primo ministro. Chi avrebbe mai detto che il capo del personale ha il busto di Lenin sulla scrivania?” Gli manda il cervello in fumo, ma dopo che è successo voglio che dicano “Ok, cos’è successo? Cosa abbiamo imparato?”

...

man-in-the-high-castle-map

Amazon Originals Film Night +info ►
La proiezione in anteprima italiana di Transparent (seconda stagione) e The Man in the High Castle, due serie televisive prodotte da Amazon Studios. Ad introdurre l'evento sarà Roy Price, Senior Vice President di Amazon Studios.

...

The Internet’s Own Boy: la storia di Aaron Swartz +info ►
di Brian Knappenberger.

La storia affascinante e tragica di una delle menti più brillanti della cultura digitale degli ultimi tempi. Aaron Swartz, prodigio della programmazione, co-fondatore di Reddit e attivista per il libero accesso alla cultura e all'informazione. Si è tolto la vita nel 2013 dopo essere stato inquisito dal governo per il download illegale di milioni di articoli accademici da un database non profit. Il documentario è un ritratto tragico e dinamico della vita di un maestro dell’open access che era arrivato a guidare la comunità internet in una nuova era di data sharing e free speech. A continuazione presenteremo il libro di Justin Peters The Idealist: Aaron Swartz and the Rise of Free Culture on the Internet +info ►

...

Greenpeace. How to change the world +info ►
Proiezione del pluripremiato film documentario How to Change the World sulle origini e la storia di Greenpeace.

Nel 1971 un piccolo gruppo di attivisti è salpato da Vancouver, Canada, su una vecchia barca da pesca. La missione era quella di fermare i test atomici decisi da Nixon a Amchitka, Alaska. Raccontando questa storia inedita alla base della nascita del moderno movimento ambientalista, con accesso a drammatici filmati mai visti in 40 anni, il film è incentrato sull’eco-eroe Robert Hunter e la parte da lui avuta nella creazione dell’organizzazione globale ora nota come Greenpeace. Negli anni ’70, assieme a un gruppo di giovani amici idealisti, che la pensavano come lui, Hunter sarebbe stato determinante nel cambiare il modo in cui vediamo il mondo e il nostro posto al suo interno. Questi pionieri hanno catturato le loro azioni coraggiose e a volte sconvolgenti su pellicola, e da questi filmati il regista Jerry Rothwell ha creato un film elettrizzante, a volte terrificante. Vincitore di un premio al Sundance Film Festival, è uno dei documentari imperdibili del 2015.

...

Torn – Strappati. La vita e le speranze degli artisti siriani rifugiati in Giordania e Libano +info ►
di Alessandro Gassman

“Come si fa a mantenere vive le proprie idee se si viene privati della casa, della nazione... di tutto?” (Nour Shamma, artista, drammaturgo, siriano, rifugiato). Dopo cinque anni di guerra, la crisi siriana rappresenta la più grande tragedia della nostra era. Metà della popolazione è stata costretta alla fuga, oltre 7 milioni di persone sono sfollate all’interno del proprio paese, mentre sono 4 milioni i rifugiati nei paesi limitrofi. Tra loro anche Mohammad, Nour, Alaa, Rasha e molti altri artisti che, nonostante il rientro in una Siria pacificata appaia ancora lontano, ci mostrano che la vita non si ferma in attesa del ritorno. I protagonisti di Torn, incontrati nel campo rifugiati di Zaatari, in Giordania, e a Beirut, rifiutano di essere raccontati come vittime e offrono un nuovo punto di vista sulla capacità di resilienza di un intero popolo. Il film è uno sguardo sulla vita di chi, strappato dalla propria terra, rimane aggrappato alle proprie radici, consapevole dell’importanza di preservare la propria identità e quella di una nazione intera attraverso l’espressione artistica.

Segue incontro con Alaa Arshed, Patrick Kingsley (The Guadian), Alessandro Gassman (attore), Carlotta Sami (UNHCR).

La guerra, le migrazioni, la vita di chi è costretto a scappare e a lasciare la propria terra. A parlarne Carlotta Sami portavoce dell’UNHCR, Patrick Kingsley corrispondente per i migranti del Guardian (premiato per il suo lavoro The Journey che racconta il viaggio di un rifugiato siriano attraverso il Mediterraneo), Alessandro Gassman autore del documentario Torn - Strappati,realizzato in collaborazione con UNHCR Italia, che racconta la vita e le speranze degli artisti siriani rifugiati in Giordania e Libano e Alaa Arsheed, uno dei protagonisti del documentario, fuggito dalla Siria con il suo violino e ora in Italia grazie anche a una borsa di studio.

...

Il complotto di Chernobyl +info ►
Nel trentennale del disastro di Chernobyl,  arriva in anteprima al festival Il complotto di Chernobyl, il film di Chad Gracia vincitore del Gran Premio della Giuria a Sundance 2015.

I Wonder Pictures presenta l’anteprima de Il complotto di Chernobyl – The Russian Woodpecker, di Chad Gracia. 30 anni fa l’incidente di Chernobyl ha risvegliato nel mondo l’attenzione sui rischi dell’energia nucleare. Ancora oggi è l’unico grande disastro nucleare riconosciuto ufficialmente come causato da un errore umano. Ma se non si fosse trattato di un errore? Fedor nel 1986 aveva solo quattro anni. Quando sceglie d’indagare su quella catastrofe, arriva a scoprire la Duga, una gigantesca antenna che doveva interferire con le comunicazioni occidentali e infiltrarle di propaganda sovietica. Una struttura che non ha mai funzionato e che, forse, non è estranea allo scoppio del reattore… Nel bel mezzo della rivoluzione ucraina, Fedor porta alla luce una verità pericolosa per sé e per chi gli sta accanto, in un thriller politico scandito dal rumore inquietante e cadenzato della minacciosa Duga, simile in tutto e per tutto a quello di un grosso picchio.

Il film getta una nuova luce sulle origini e le motivazioni dietro il disastro. Presentato in anteprima italiana a Biografilm 2015, dove ha vinto il premio Premio Hera “Nuovi Talenti” per la migliore opera prima, Il complotto di Chernobyl sarà distribuito nei cinema italiani da I Wonder Pictures a partire dal 7 aprile. L’anteprima offerta dal festival è a ingresso gratuito ed è realizzata in collaborazione tra I Wonder Pictures, Festival Internazionale del Giornalismo e Cinema Postmodernissimo di Perugia.

...

Libri

Fra le presentazioni di libri segnaliamo:

Cosa è successo quando ho “hackerato” il mio cancro al cervello +info ►
Nel 2012 a Salvatore Iaconesi è stato diagnosticato un tumore al cervello. Invece di arrendersi alla condizione di paziente ha deciso per un gesto radicale, mutuato dalla sua pratica quotidiana di hacker: pubblicare online la sua cartella medica e tutti i dati correlati, e chiedere letteralmente al mondo intero di partecipare alla sua cura, per restituire alla malattia la dimensione umana e sociale persa nei protocolli ospedalieri. E il mondo intero ha risposto. Da ogni angolo della terra medici, ricercatori, guaritori più o meno credibili, designer, artisti, persone qualunque hanno collaborato a un esperimento collettivo di condivisione e apertura. È nata così La cura, un rivoluzionario progetto open-source applicato alla medicina, una storia personale raccontata a due voci, un libro che potrebbe cambiare il nostro punto di vista sulle malattie e su come affrontarle, come individui e come società.

La prima regola degli Shardana +info ►
Presentazione del nuovo libro di Giovanni Floris

Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges +info ►
Presentazione del nuovo libro di Marco Malvaldi. Ne parlano con l’autore Chiara Valerio e Caterina Soffici.

The Red Web: come Putin controlla il web e i nuovi ribelli digitali +info ►
Incontro con Andrei Soldatov e Irina Borogan, gli autori del libro The red web, sugli attacchi alla libertà di Internet e di espressione in Russia. Uno studio eccezionale sulla battaglia tra il desiderio del Cremlino di controllare l’informazione e il dissenso dei cittadini digitali.

Silicon Valley: i signori del silicio +info ►
In conversazione con Evgeny Morozov

Le dirette dal Festival

Luca Bottura con Lateral - Radio Capital

Luca Bottura ed Enrico Bertolino con 42 – Radio Capital

Paolo Salerno con Le voci del Mattino – Radio Rai Uno

RaiNews24 con Studio24 e Il Transatlantico

SkyTG24