Piattaforme web, notizie “slow” e UGC: il quarto giorno di #IJF16

L’analisi delle conversazioni della quarta giornata del Festival, realizzata attraverso Buzzflow, ha raccolto un totale di 10.472 contributi Twitter, di cui il 59% retweet, contenenti l’hashtag ufficiale #ijf16.

Mentre la conversazione di ieri si concentrava sul coinvolgimento, sulla collaborazione e sulla fiducia, oggi si è discusso sul ruolo delle piattaforme nel giornalismo del presente. Per quanto siano le azioni degli utenti, dei giornalisti o delle aziende a plasmare una piattaforma, è anche vero che colossi come Facebook hanno un ruolo che va oltre quello di mera piattaforma social.

Spesso queste piattaforme devono ancora crescere e plasmarsi seguendo attività e abitudini di fruizione degli utenti. Pensiamo ad esempio a come siamo sempre più legati agli smartphone e a come la nostra user experience non sia sempre all’altezza delle aspettative.

Buzzfeed lo sa bene, e per questo crede nella distribuzione multi-piattaforma e mette in pratica un principio fondamentale: “vai dove sono i tuoi lettori”.

Non bisogna mai perdere di vista le esigenze del lettore, che da una parte ha bisogno di essere informato ma dall’altra è esigente e vuole contenuti approfonditi e di qualità. Da questa esigenza scaturisce la tendenza sempre più diffusa a produrre “slow news”.

Non solo notizie. Un altro tema fondamentale è stato quello dell’utilizzo giornalistico dei contenuti user-generated tratti dalle piattaforme social: come gestirlo?

Le piattaforme web hanno avuto un ruolo fondamentale nella Primavera Araba. In paesi dove la democrazia e la voce del popolo non sono garantite, la facilità di diffusione di un messaggio data dai social network raggiunge un valore completamente diverso.

Così, attraverso l’umorismo e grazie a Facebook, è possibile manifestare il proprio dissenso politico, anche nei confronti delle dittature.