Sappiamo che quando si naviga online si lasciano tracce della propria navigazione, delle proprie fonti e delle proprie influenze. Sappiamo che la filter bubble rende i nostri risultati più simili a quello che ci aspettiamo, e queste due cose sono collegate. Ma di preciso, quali informazioni vengono acquisite? E da chi? Quanto è lesiva? Come possiamo fruire delle informazioni che vogliamo, senza che queste siano create su misura per noi? E quanto il business model dei portali di informazione, è complice con questo tracciamento diffuso? A tutte queste domande sarà data risposta, insieme a soluzioni.