I modelli di femminile, di maschile e di relazione fra i sessi proposti da pubblicità, televisione, cinema e social media possono considerarsi parte di quel brodo di coltura in cui nascono un femminicidio o una violenza di genere? Ci siamo mai davvero domandati se chi compie simili crimini possa essere influenzato da rappresentazioni mediali che tollerano o persino incoraggiano e spettacolarizzano la violenza di genere? Nessuna giustificazione, chi agisce è sempre responsabile, ma abbiamo il dovere di conoscere e parlare di tutti gli elementi che rendono la nostra società iniqua e pericolosa per le donne.

Chiara Centamori (comunicatrice e promotrice dell’incontro) introduce Riccardo Iacona (giornalista e conduttore RAI), Elisa Giomi (Prof. Sociologia della Comunicazione e dei Media e autrice del libro Relazioni brutali), Giovanni Scatassa (Vicedirettore Marketing RAI) e Annamaria Arlotta (fondatrice del gruppo Facebook “La pubblicità sessista offende tutti”) che proveranno ad immaginare nuove rappresentazioni del femminile e delle relazioni tra i generi che possano contribuire ad invertire la tendenza. La strada è ancora lunga e conviene mettersi in marcia a partire dalle esperienze positive e dalle "buone pratiche" che istituzioni mediali e singole associazioni hanno saputo costruire.

Durante il panel verranno presentati, con immagini e dati, alcuni casi rilevanti.

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