Quando Facebook dice che sta creando un mondo migliore, sostiene di farlo rendendo il mondo "meno diviso" e "pù vicino". Ma il giornalismo crea un mondo migliore, e non è così che lo fa. Due importanti leve del giornalismo sono state 1) il suo agonismo: scetticismo istituzionalizzato, sfida al potere; e 2) la sua empatia: aiutare una persona a capirne un'altra attraverso classe, genere, nazionalità o altre differenze. Nessuna di queste strategie cerca un'armonia artificiale o consenso, ma piuttosto riconosce e apprezza le differenze. Sosteniamo che le tecnologie future di giornalismo e informazione devono incorporare questi valori. Come può un approccio "arena" che riconosca differenza e conflitto sostituire l'attuale ambizione "piattaforma" felice, o un impossibile punto di vista "neutro"?

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