Fausto Cardella

procuratore generale Umbria

Fausto Cardella nel 2016 ha assunto le funzioni di procuratore generale della Repubblica dell'Umbria. Ha iniziato la carriera in magistratura come sostituto procuratore a Marsala, dove si è occupato del processo per il sequestro, in ambito mafioso, dell’esattore Corleo (suocero di Nino, uno dei cugini Salvo). È stato poi giudice al tribunale di Spoleto e di nuovo sostituto procuratore - a Perugia. Procuratore della Repubblica a Tortona, poi nominato consigliere presso la Corte Suprema di Cassazione, ha scritto la sentenza con la quale è stata confermata la condanna del terzo autore della strage di Bologna. In seguito è a Terni come procuratore della Repubblica, mentre nel 2012 è stato nominato procuratore della Repubblica di L’Aquila, dove ha svolto le indagini sulla ricostruzione post terremoto e su una associazione eversiva di estrema destra.

 

Applicato alla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, nel 1992, con Ilda Boccassini, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, applicata presso la procura siciliana, ha partecipato alle indagini sulle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e le loro scorte. In Umbria ha svolto le indagini sulla corruzione nella Pubblica Amministrazione, sul sequestro di persona a scopo di estorsione di un ricco possidente, Augusto De Megni, e sull’omicidio del giornalista Carmine Pecorelli. Nel 2015 ha vinto il Premio Borsellino.

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