Stefano Liberti

giornalista e regista

Stefano Liberti, giornalista e regista, realizza reportage di politica internazionale per testate italiane e straniere. Come regista ha lavorato per la trasmissione C'era una volta (Rai 3), ha diretto il documentario L'inferno dei bimbi stregoni (vincitore nel 2010 del Premio L'Anello Debole), co-diretto con Andrea Segre il film Mare chiuso (2012), che si è aggiudicato vari premi in diversi festival italiani, e con Enrico Parenti il film Container 158 (2013), presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Roma. Ha vinto inoltre il Premio Marco Luchetta (2008),  il Premio Indro Montanelli (2009) e il Premio Guido Carletti (2010).

Ha ricevuto due volte il finanziamento del Development Reporting Grant Programme, promosso dall'European Journalism Centre e sostenuto dalla Fondazione Bill & Melissa Gates, grazie al quale ha realizzato l'inchiesta Dark side of the italian tomato e si accinge ora a lavorare a Fish for cheap, inchiesta sulle navi straniere sovvenzionate per depredare le acque dell'Africa Occidentale. Grazie all'ECJ, si sta ora dedicando a produzioni multimediali.

Ha pubblicato A sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti (Minimum Fax, 2008) e Land grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo (Minimum Fax, 2011).

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