Comunicare l’Europa: una sfida da affrontare

Si chiama “Finestra  sull’Europa” il percorso sperimentale di comunicazione europea che è stato presentato oggi, 6 aprile 2016, presso l’Hotel Sangallo di Perugia, nella decima edizione del Festival Internazionale  del Giornalismo. L’occasione è stata offerta dal workshop “Comunicare l’Europa: una sfida da affrontare”, al quale hanno partecipato Anna Maria Giordano, Radio 3, Diletta Paoletti, Università  di Perugia e Christian Ruggiero, Università La Sapienza di Roma.
“Con ’Finestra sull’Europa’ – spiega Diletta Paoletti – studenti e ricercatori universitari  sono coinvolti in laboratori didattico editoriali all’interno  dei quali realizzano prodotti giornalistici interamente dedicati all’Unione e all’attività europea. Questo avviene tramite carta stampata (Metro News, Corriere dell’Umbria), web (EurActiv.it) e televisione  (Tgr RAI Umbria)”.
Il primo obiettivo del progetto è l’informazione: raccontare l’Europa ai cittadini, offrire occasioni di approfondimento, alimentare e sviluppare il dibattito pubblico all’interno di media generalisti.
“L’Ue – precisa la Paoletti – è  un organismo sovranazionale basato sulla cessione, da parte degli Stati membri, di quote di sovranità”.
Il secondo obiettivo del progetto è la formazione. Si tratta della valorizzazione delle conoscenze prodotte dalla ricerca e dell’apertura alla società con la collaborazione degli altri attori (media).
Christian Ruggiero ha illustrato come il progetto voglia informare sui temi cari europei, entrando nella sfera pubblica. “L’Ue – specifica il professore - si occupa molto di giovani, lavoro, economia, ed anche di turismo, privacy. Data la difficoltà nel rintracciare un modulo adeguato per poterla affrontare la competenza  deve essere duplice: nel trattamento dei temi e nel riferirli in un determinato modo”.
Radio 3 mondo, nato nel 1999, a tre anni dalla caduta  del muro di Berlino, dedica all’Europa una puntata a settimana. “Inizialmente – racconta Anna Maria Giordano – il tema Europa era poco ‘sexy’, un concetto istituzionale affrontato per obbligo e risultato persino pessimo dal punto  di vista dell’odience. La situazione è poi cambiata perché i fatti e le persone hanno reso l’argomento più avvincente. Dal 2008 è  mutato il modo mediante il quale osservare l’Europa. Oggi occuparsi di Europa significa affrontare  un programma di alfabetizzazione, formazione e informazione”.

Catia Marcucci