Palazzo Sorbello - La presentazione del libro-inchiesta "Europa anno zero. Il ritorno dei nazionalismi" di Eva Giovannini, tenutasi oggi 9 aprile, è stato lo spunto da cui si è partiti per il dibattito sul tema della grande crisi umanitaria e del rafforzarsi di movimenti di estrema destra nazionalisti e populisti in molti paesi europei. Insieme all'autrice e inviata di Ballarò Eva Giovannini, Tonia Mastrobuoni giornalista de La Repubblica, e Loris De Filippi presidente Medici Senza Frontiere Italia.
Il libro analizza il ritorno dei nazionalismi in Europa, attraverso un viaggio 6 paesi europei: dalla Francia di Marine Le Pen, al Regno Unito di Nigel Farage, leader dell'Ukip; dalla marcia dei "nuovi patrioti" di Pegida, in Germania, all'estrema destra ungherese; dalla Grecia di Alba Dorata e dell'alleanza tra Syriza e gli indipendentisti cattolici di Anel, fino all'Italia della Lega Nord di Salvini, che riparte dalla Sicilia per rifondarsi e dichiara guerra alle élite europee e all'immigrazione.
"In Grecia abbiamo assistito ad un'accelerazione, alla prima distruzione dei partiti tradizionali, all'indebolimento di grandi coalizione, e al conseguente rafforzamento delle destre" afferma la Giovannini.
"Bisogna ricordarsi che gli effetti di quello che vediamo oggi sono stati costruiti 10 anni fa a Bruxelles ed è una situazione devastante e sottostimata. L'Unione europea ha spinto per delle scorciatoie per risolvere la crisi umanitaria, facendo diventare questo accordo con la Turchia una vera e propria tragedia. Noi ci chiediamo come questo accordo possa funzionare" queste le parole di Loris De Filippi.
Di parere contrario la Mastrobuoni "è un po' presto per fare un bilancio definitivo dell'accordo europeo. Bisognerebbe, ora, soffermarsi di più sulla vergognosa politica che portano avanti i paesi dell'est Europa"
L'attenzione si sofferma, poi, sul " fondamentalismo democratico", una sorta di fanatico ricorso alla democrazia, un credo incondizionato nella voce del popolo, un modo per picconare le classi dirigenti, ma purtroppo anche le istituzioni.
Inoltre ricorda la Giovannini "nessuno dei leader che ho incontrato accetta la definizione di nuova destra. Tutti respingono questa etichetta per una sorta di antipolitica democratica, rendendo l'asse dello scontro novecentesco tra destra e sinistra e quindi orizzontale, sul piano verticale tra nord e sud, tra Bruxelles e il 'volk'. Questo spostamento ha reso fluido il campo elettorale di queste destre, orfani della destra tradizionale".
Infatti, intere parti di elettorato hanno scelto movimenti che se dicessero apertamente di essere destra non avrebbero trovato elettori. Salvini, per esempio, non parla mai di destra, si limita a identificare due nemici: i migranti,e l'Europa intesa come élite.
Il focus dell'incontra, poi, si sposta su Idomeni, visto come una specie di ritorno ai muri. A patire dalla Svezia, seguita dalla germania, e infine dall'Austria, che d'accordo con i Ministeri dell'interno dei paesi balcanici, hanno chiuso le frontiere, derogando Schengen e mettendolo a rischio, tagliando fuori la Grecia.
"Idomeni è una crisi vergognosa creata dall'Europa. 50 mila persone sono in Grecia, e non sappiamo la situazione che riguarderà l'Italia tra poco. Immaginiamo 200mila persone che dovranno arrivare sapendo che il Brennero sta per chiudere. Cosa succederà? come gestiremo la crisi in Italia?" ecco il forte intervento di De Filippi, seguito da quello della Giovannini.
"Noi abbiamo bisogno di migrazione come il pane" soprattutto a fronte della crisi demografica che vede protagonisti alcuni dei paesi europei, tra cui Italia e Germania. "Quello che sta accadendo non è colpa dell'Europa, ma dell'egoismo degli stati che ha prodotto questa situazione. Le decisioni sono frutto degli stati nazionali. Ci vorrebbe più Europa, non meno Europa. "
Tagliente la frase di chiusura della Giovannini in riferimento ai Panama Papers "viviamo in una società dove i capitali si spostano in maniera veloce, ma gli essere umani che si spostano ci fanno ancora paura"
Nicoletta Petrillo