Expo 2015: una grande opportunità per conoscere e farsi conoscere, ma senza un adeguato supporto dei media resterebbe una iniziativa fine a se stessa. Questo il motivo che ha spinto la Cina a investire sul milione e duecentomila cinesi che, presumibilmente, raggiungeranno Milano per visitare l'esposizione, così da ottenere un interscambio di conoscenze tra il nostro paese e il lontano oriente. Di questo si è parlato nel corso del panel tenutosi questa mattina presso il centro servizi “G. Alessi”, con la partecipazione di Federico Fioravanti, ideatore di Umbria Touring, Enrico Plateo direttore di WeToBusiness, retailer ufficiale di WeChat in Italia, Teresa Tseng di Rai Expo, Zhu Yuhua, vice presidente di China Corporate, e Guanghui Xu che si occupa di e-commerce. Dal quadro complessivo è emerso che il mercato dei media in Estremo Oriente è in fortissima espansione e questo contribuirà a raccontare il nostro paese, attraverso i social media. Sina Weibo, Renren, Tencent Weibo, Qzone, Weixin sono i principali social, paragonabili ai nostri Twitter, Facebook e Whatsapp, sviluppati in Cina, che ha adottato la politica di bloccare le porte ai dispositivi occidentali, e dunque anche alle relative applicazioni. Per fare un esempio, in Cina, WeChat è usato da oltre il 90% di possessori di smartphone, ed è presente sui telefoni di oltre un miliardo di persone. In Italia, sono 8 milioni gli utenti registrati a WeChat, 300mila sono cinesi, cioè quasi tutta la comunità presente in Italia. «Siamo convinti che l'Expo sia una piattaforma molto importante per comunicazioni, per far conoscere e conoscere le eccellenze degli altri paesi» ha spiegato Zhu Yuhua, concorde con Teresa Tseng, mediatrice culturale, convinta della necessità di trasmettere anche all'Italia la cultura cinese: «noi non dobbiamo pensare solo a delle persone che vengono all'Expo, dobbiamo trasmettere questa bellezza italiana ai cinesi che vivono in Cina. Il mio lavoro è trasmettere questo grande evento la grande bellezza dell'Italia».
Valerio Lai