Gioco d’azzardo patologico: una partita persa?

Luca Barberini, assessore alla Salute Regione Umbria; Luigi Ciotti, fondatore Gruppo Abele; Matteo Grandi, direttore Piacere Magazine; Gian Antonio Stella, Corriere della Sera; Damiano Tommasi, presidente Associazione Italiana Calciatori

Questo incontro affronta la tematica del gioco d’azzardo, purtroppo molto sottovalutata. Umbria NoSlot è la campagna umbra contro questa patologia che si riassume con ‘Giochi d’azzardo? Hai perso.’ L’intento di questa campagna è di sconfiggere questo male che tocca molte persone: riguarda oltre ¼ della popolazione che va dai 15 ai 75 anni. Interessa indistintamente donne e uomini. Il gioco d’azzardo diventa in poco tempo una vera e propria patologia, una dipendenza che crea delle ripercussioni nel piano sociale, sanitario ed economico. Nell’ambito economico ha delle conseguenze devastanti: tutti i cittadini italiani spendono per le loro spese circa 850 miliardi, di cui 102 vengono buttati nel gioco d’azzardo. Mentre per il gioco online sono 26 miliardi, di questi, solo 304 milioni finiscono allo stato (pari all’ 1,3% ). È stato inoltre avviato un piano regionale per la prevenzione ed hanno intrapreso dei centri per aiutare queste situazioni di dipendenza, perché i servizi possono risolvere questi casi attraverso un trattamento socio-sanitario. Purtroppo dietro il gioco d’azzardo c’è una presenza mafiosa sostanziale. Si credeva che la legalizzazione del gioco avrebbe tenuto lontano le mafie ma ciò non è avvenuto.

Giorgia Mattioni - Alternanza scuola-lavoro | Liceo Galileo Galileo Perugia