La criminalità organizzata va combattuta e il giornalismo può fare ancora tanto. Si è tenuto oggi al Palazzo Sorbello il panel “Giornalismo investigativo e criminalità organizzata transnazionale”.
Sono intervenuti Cecilia Anesi, co-fondatrice dell'Investigative Reporting Project Italy (IRPI), Giulio Rubino, fondatore dell’IRPI, Leo Sisti, direttore esecutivo di IRPI, David Kaplan, direttore esecutivo del Global Investigative Journalism Network, e Paul Radu, giornalista investigativo internazionale e co-creatore di Investigative Dashboard.
Leo Sisti ha sottolineato l’importanza della collaborazione transazionale per il giornalismo investigativo. L’IRPI collabora con l’Icij e con il Global Investigative Journalism Network, insieme formano una rete che promuove il giornalismo investigativo in 44 paesi. Il direttore esecutivo dell’IRPI ha inoltre messo in evidenza uno dei più importanti risultati di queste collaborazioni: l’arresto di Darko Saric, un narcotrafficante serbo famoso in tutta Europa.
Anche David Kaplan ha enfatizzato il grande lavoro fatto con Leo Sisti sul contrabbando di sigarette tra Italia e Montenegro, un rapporto durato più di tre anni. Il direttore esecutivo del Global Investigative Journalism Network ha dato dei consigli su come operare nelle indagini sulla criminalità organizzata: conoscere esperti, controllare l’aspetto legale e verificare il tutto. Secondo David Kaplan bisogna avere un buon controllo dei fatti soprattutto perché “oggi si parla di mafia globalizzata, ramificata tecnologicamente”.
Paul Radu, direttore esecutivo di OCCRP, lavora in Europa orientale, principalmente in Russia e Romania. I Big Data hanno facilitato il lavoro del giornalismo investigativo e per confermare ciò ha mostrato uno strumento creato da lui stesso: “Investigative Dashboard”, che permette uno scambio di informazioni diventato fondamentale per contrastare la corruzione.
Ha offerto il suo contributo anche Giulio Rubino che ha messo in evidenza come l’IRPI si finanzia con sovvenzioni internazionali, soprattutto europee. La maggiore difficoltà che ha vissuto il gruppo dell’IRPI è stata la lontananza tra i membri, ma in loro aiuto sono accorsi Skype e Google docs.
L’ultima ad intervenire è stata Cecilia Anesi che ha sottolineato come attraverso IRPILeaks qualsiasi persona può denunciare irregolarità in forma anonima.
Pilar López López
Carlo Valentino