Greenpeace. How to change the world

‘Plant a mind bomb’, ‘Put your body where your mouth is’, ‘The revolution will not be organized’, ‘Fear success’, ‘Let the power go’: queste sono le cinque regole per la rivoluzione delle coscienze,come quella che ha portato, dagli anni ’70 ad oggi, all’affermazione di Greenpeace, narrata dalle immagini di grande impatto selezionate dal regista Jerry Rothwell.
Tutto ha inizio nel 1971, quando Bob Hunter, figura centrale nella storia di questa associazione, salpa da Vancouver con una nave canadese scalcinata e una compagnia di amici idealisti per raggiungere Amchitka, paradiso naturale designato da Nixon per dei test atomici. Sulla vela, accanto al simbolo della pace, spicca la scritta “greenpeace”.
L’impresa fallisce, ma nel giro di poco tempo il fenomeno diventa virale: la ‘mind bomb’ era esplosa. Inizia a formarsi l’idea di poter compiere qualcosa di importante per il pianeta - negli anni in cui, ancora, non si aveva una prospettiva ‘globale’.
Così, negli anni successivi, il gruppo organizza operazioni per salvare le balene da quei ‘mattatoi galleggianti’ che le cacciavano nel mezzo dell’oceano. I filmati e le fotografie che testimoniano le crudeltà con cui i giganti del mare venivano abbattuti creano un caso mediatico senza precedenti, tanto da estendere la portata della storia in tutto il mondo. Eppure, nel tentativo di evitare il massacro di foche in Canada, iniziano a formarsi le prime crepe all'interno degli attivisti di Hunter, divenuti ormai delle vere e proprie celebrità: agli invidiabili ideali che avevano spinto il gruppo a partire subentrano i problemi della leadership, dell’organizzazione del movimento, dei debiti da migliaia di dollari. Parallelamente, comincia la caduta personale del nostro eco-eroe, inghiottito dalle responsabilità di una posizione che non aveva mai desiderato e dagli scontri con e tra i suoi amici.
Nonostante questo, Greenpeace non si ferma, continua a crescere in maniera esponenziale e a espandersi in tutto il mondo: nasce Greenpeace International. Bob, partendo da Vancouver più di 40 anni fa, ha dato vita a una delle associazioni più attive su scala internazionale, ispirando numerose generazioni - compresa la figlia, Emily.
Un film potente, emozionante, a volte shoccante, capace di mostrare la fragilità della terra e dei suoi abitanti, dagli animali a cui diamo la caccia, a noi, esseri umani. ‘Ecology is a flow’, un flusso di cui tutti sono parte, precario, fragile, vitale, indispensabile.

Lorenzo Tobia