HACKING THE NEWSROOM

Giornalisti e hacker insieme, per riportare a 360 gradi tutti i tipi di notizia. E' questo il messaggio di fondo su cui si è
snodata la discussione del panel “Hacking the Newsroom” presso il Centro Servizi G. Alessi, nel caldo pomeriggio di Giovedì 7 Aprile. I relatori sono tutti giovani e competenti professionisti. Dall'hacker Claudio Guarnieri, che collabora con il “Citizen Lab” dell'Università di Tornonto, alla reporter Sylke Gruhnwald, coordinatrice di un team formato da hacker e giornalisti per l'emittente Svizzera SFR Data. “Oggigiorno tutti hanno bisogno di un hacker”, sostiene Philip Di Salvo, coordinatore dell'incontro. I metodi di ricerca tradizionali non sono più sufficienti per una raccolta completa di notizie in grado di smuovere l'opinione pubblica e smascherare le illegalità dei potenti del mondo. Non solo, spesso è il giornalista stesso ad essere oggetto di attacchi tecnologici e digitali, ad essere sorvegliato, ed è a questo punto che la professionalità dell'hacker diventa indispensabile per poter lavorare in sicurezza.

I ruoli di hacker e informatici all'interno delle redazioni giornalistiche sono dei più svariati: dal conosciuto giornalismo investigativo alla creazione di tools che semplificano il lavoro dei redattori, all'ideazione di giochi interattivi per i lettori. Quest'ultimo curioso e sconosciuto progetto è stato illustrato durante la discussione da Linda Sandvik, vincitrice della borsa Mozilla-Knight e collaboratrice del Guardian. “Credo che la competizione si basi sulle storie giornalistiche e non sulle tecnologie a disposizione dei giornalisti” ha sottolineato Linda, che si occupa della creazione di Newsgames per I lettori. La quantità di notizie che giornalmente vengono pubblicate ha un effetto destabilizzante sul lettore, che spesso legge molte notizie ma non riesce a memorizzarne nessuna. Newsgames come Fortress Europe, del Guardian, o Syrian Journey della BBC aiutano il pubblico a comprendere una problematica complessa come l'immigrazione attraverso
il gioco di ruolo e l'immedesimazione. Nonostante gli hacker non abbiano le competenze dei reporter, è ormai chiaro che la loro collaborazione con le redazioni si farà sempre più stretta perchè, come sostiene Claudio Guarnieri: “Le notizie si scoprono solo se si sa dove andarle a cercare”.

Noemi Francesca Tediosi