I numeri che regolano la nostra vita

Statistiche, classifiche, tabelle, test. In un’unica parola, numeri, con cui tutti devono confrontarsi: dalle Istituzioni, che regolano il bilancio di uno Stato, alle aziende, che devono giudicare i risultati dei propri dipendenti, passando per le problematiche che scuole e università hanno nel valutare insegnanti, studenti e metodi, ma anche quelle di un acquirente di fronte alla scelta tra diverse qualità di birra. Qual è il giusto ruolo che bisogna affidare a questo strumento? Come possiamo interpretare delle cifre in modo efficiente?
Stijn Debrouwere, analytics expert, ha provato a muoversi in questa problematica particolarmente spinosa, visto che l’utilizzo di mezzi, quali numeri e statistiche, presenta di fatto pro e contro.
Da un lato “damn if you do”, in quanto ridurre tutto alle sole misurazioni tende ad essere non costruttivo e a produrre conclusioni lontane dalla verità. Si può definire un chirurgo più o meno bravo solamente in base ai suoi risultati, senza tener conto della difficoltà delle operazioni che ha dovuto portare a termine? Il QI - che ultimamente tende sempre a essere confuso con l’intelligenza - viene calcolato con lo svolgimento di un test che presenta, principalmente, quesiti di logica: non è forse questo ridurre le capacità della mente umana? Infatti, un altro argomento molto dibattuto riguarda l’oggettività delle metriche: GDP, indici di povertà, Uni rankings… potrebbero rendere possibile un confronto tra diverse situazioni se questi stessi tendono a cambiare nel tempo? L’utilizzo dei dati può aiutare a individuare un paragone che sia realmente utile?
D’altra parte, “damn if you don’t”, “damn” chi trascura il carattere matematico e calcolabile della realtà: attuare delle scelte prescindendo dalle statistiche, soprattutto a livello economico-sociale, difficilmente conduce ad un progresso.
La strada individuata dall’esperto e presentata all’hotel Brufani prevede quindi una giusta via di mezzo, tramite uno sfruttamento intelligente e sensato di questa risorsa, il numero, che prevede, nella trasposizione dei dati in una conclusione, una maggiore importanza del processo rispetto al risultato in sé.
In questo modo, conclude Debrouwere, ogni aspetto “nascosto” concorrerà pienamente all’interpretazione del fenomeno studiato.

Lorenzo Tobia