L’informazione in radio, le notizie, gli approfondimenti, il web, la concorrenza della televisione, i “microfoni aperti agli ascoltatori”, l’infotaintment e il futuro della “scatola parlante”. Questi i principali temi trattati nella panel discussion moderata da Paolo Poggio (Giornale Radio Rai), a cui hanno preso parte Giuseppe Cruciani (Radio 24), Gabriele Fontana (Radio Svizzera), Antonio Preziosi (direttore dei Giornali Radio Rai e di Radio 1) e David Willey ( BBC).
Dal 6 ottobre 1924, data di inaugurazione della prima stazione radio italiana, questo mezzo di comunicazione sembra essere entrato nel cuore della gente e sembra resistere alla concorrenza delle nuove tecnologie. Di più. La radio ha saputo interagire con esse confermandosi un mezzo estremamente moderno. “ Per fare radio- ha sostenuto David Willey- bisogna essere molto sintetici, occorre saper dare l’informazione in pochi minuti e la capacità di sintesi, l’immediatezza è una delle caratteristiche principali del nostro mondo moderno”. Se la radio evoca emozioni attraverso i suoni, è uno strumento ben più economico rispetto alla televisione ed ha saputo integrarsi alla perfezione con le nuove tecnologie, allora il suo futuro non sembra in pericolo. Il mondo radiofonico non appare a rischio e la radio rappresenta ancora uno strumento su cui investire. “ La scatola parlante è il futuro del mondo della comunicazione- ha detto Preziosi, direttore dei Giornali Radio e di Radio 1. La radio usa tutte le tecnologie senza rinunciare alla sua specificità. Utilizza il web come la tv ma non ha mai perso le sue caratteristiche principali, quelle di emozionare attraverso le voci ed i suoni. E’ riuscita ad integrarsi bene con tutti i mezzi di comunicazione e i “microfoni aperti” agli ascoltatori, che somigliano ai blog di internet, e l’infotaintment rappresentano nuovi “esperimenti” per avvicinarsi alla gente. Gli ascolti radio vanno molto bene, così come le richieste di pubblicità, due elementi molto significativi. La radio regala emozioni e con essa si può essere cittadini del mondo ”.
Erica Cecili