'L’informazione radiofonica ai tempi del web e mobile' è stato il panel delle 15 di giovedì 16 aprile, al Centro Servizio G. Alessi. A coordinare l’incontro Stefano Chiarazzo, fondatore di Social Radio Lab, progetto che incarna il cambiamento che sta avvenendo nel mondo della comunicazione, e che predilige dunque l’utilizzo delle nuove tecnologie nel campo web e mobile, per aiutare le emittenti italiane nella crescita. Come team di lavoro, Social Radio Lab, si avvale dell’Università La Sapienza di Roma e di tante radio italiane che hanno aderito al progetto. Vanta anche della partership con Spreaker, una piattaforma che in pochissimi secondi permette di creare la propria web radio e di distribuirla in modo automatico su tutti i network, siti web e blog personali.
Secondo l’ultima indagine Censis, la radio rimane il secondo media più diffuso, rappresenta per gli italiani la seconda fonte di informazione dopo i telegiornali, prima dei motori di ricerca e dei social network come Twitter.
Tanti sono gli esempi di radio in fm e web radio che si servono delle nuove tecnologie e dei social media anche per creare il loro palinsesto giornaliero interagendo in maniera sempre più efficace con i propri ascoltatori, creando un fortissimo rapporto di fidelizzazione.
Giulia Blasi, ha parlato di ‘Hashtag', programma radiofonico da lei condotto in onda su Radio 1, simbolo della forte sinergia instauratasi tra i social network, gli ascoltatori e la radio. "Nel caso specifico di hashtag, la trasmissione esiste grazie a Twitter. Attraverso questo social le persone possono comunicare direttamente in modo veloce ed efficace". Per il programma infatti, vengono giornalmente scelte le “battute” migliori degli utenti Twitter sugli argomenti della giornata e vengono letti durante la trasmissione.
Altra importante testimonianza è quella di Simone Piloni di Radio Libera Tutti, in cui l’apporto del web è stato essenziale per trasformare un piccolissimo nucleo in un progetto più vasto che conta ormai trenta rubriche che spaziano dall’attualità alla cucina, seguito da mobile dal 60% degli ascoltatori.
Barbara Schiavulli giornalista e scrittrice, invece, punta all’informazione estera, quella che non si trova nei giornali italiani e la racconta a Radio Bullets, nata come un progetto di volontariato e per la passione dell’informazione indipendente. Anche in questa esperienza il web è investito di un ruolo particolarmente importante, fonte di tantissime informazioni non riscontrabili sui media classici. "Radio Bullets nasce per infastidire gli esteri dei media italiani. Le notizie ci sono e meritano di essere raccontate", ha dichiarato la Schiavulli.
Per finire, Luca Bottura di ‘Lateral', Radio Capital, ha sottolineato che la radio tradizionale e la web radio sono ormai realtà sovrapponibili. Per entrambe le nuove tecnologie sono preziose per entrare a stretto contatto con l’attualità e modificarla, attualità in cui è essenziale il ruolo dell’ascoltatore, che ripaga il lavoro con l’assiduità nell’ascolto di contenuti di livello.
Fabiola Barile