McMafia: viaggio nel crimine organizzato globale. Dal giornalismo alla serie TV

A dieci anni dalla pubblicazione, il libro Mac Mafia diventa una serie tv in onda su Amazon Prime e l’autore, Misha Glenny, si racconta dal palco della sala dei Notari intervistato da Mario Calabresi.
Glenny, scrittore e giornalista del Guardian, con l’espediente della crime story è riuscito a rappresentare l’altro volto della globalizzazione. Infatti, la struttura sulla quale si articola Mac Mafia - e che la distingue da Gomorra o Narcos- è quella dei circuiti bancari e dei conti off-shore, ovvero ciò che permette il riciclaggio di denaro sporco.
Non è quindi casuale il fatto che negli otto episodi in cui si sviluppa la serie, le scene di violenza siano ridotte all’essenziale. La vera denuncia di Glenny si concentra a mostrare come la globalizzazione e la deregulation economica abbiano permesso alla criminalità organizzata di espandersi e agire globalmente.
Sfruttando quella che lo stesso autore definisce come l’epoca d’oro delle serie tv, l’impatto che ha avuto la serie è stato talmente grande da far entrare lo stesso termine “mac mafia” nelle discussioni dei media inglesi. Un impatto notevole se si pensa che, fa notare Glenny, nel Regno Unito si fatica ad ammettere che anche nella società inglese sia presente il crimine organizzato.
In conclusione, interrogato sull’eventualità di una seconda stagione, Glenny ha risposto di star lavorando a varie storyline insieme agli altri autori, l’ultima parola però spetterà alla produzione.

Lucia Marinelli