Panel Discussion: Gli imperativi morali che media e piattaforme dovrebbero seguire

La seconda giornata del Festival inizia in Sala Raffaello dove dubbi, discussioni ed entusiasmo hanno animato la sala. Parlando di tematiche critiche come modalità di etica e morale che sia i media che le piattaforme dovrebbero seguire, è stato Facebook il protagonista indiscusso dell’evento.

Con il Professore Jeff Jarvis della City University di New York a capitanare il gruppo, gli speakers hanno discusso su chi dovrebbe essere il responsabile per le modalità in cui le notizie vengono diffuse e per il modo in cui i dati vengono usati dalle compagnie.

Maria Ressa, CEO Filippina del Rappler Online News Institute, e Indira Lakshmanan, a capo dell’Etica nel giornalismo presso il Poynter Institute hanno sostenuto la tesi che la responsabilità principale debba essere data alle piattaforme. La possibilità di connettere in mondo, è un grande potere da cui derivano grandi responsabilità, e per Lakshmanan queste responsabilità includono attenersi a principi etici come l’informazione, l’educazione e la trasparenza. Per Lakshmanan inoltre, queste responsabilità includono regolare contenuti maligni che si trovano su queste piattaforme come l’odio online, la disinformazione, la violenza e l’estremismo. In accordo con Lakshmanan, Ressa sostiene che le piattaforme debbano attenersi all’insegnamento biblico del non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te stesso. Essendo Facebook il più grande distributore di news, esso ha l’incarico di distribuire informazioni vere e qualitative e di risolvere problemi come la privacy.

D’altro canto, Janine Gibson, direttrice di BuzzFeed UK, ha dato un’inglesissima visione al problema enfatizzando l’importanza di creare leggi e regolamentazioni tramite cui monitorare il modo in cui i media e le piattaforme utilizzano i dati. Per Gibson, i giornalisti devono ritornare ad essere moderatori attivi nella distribuzione di dati. Gibson colpevolizza i media dell’essere stati genitori troppo indulgenti nei confronti di piattaforme come Facebook, le quali non hanno tenuto sotto controllo e a cui hanno dato troppe libertà. Per la direttrice regolare contenuti è difficile, duro e costoso, ma essenziale.

Raju Narisetti, CEO del Gizmodo Media Group, ha smorzato la tensione scherzando su come si parlasse così intensamente di uno degli sponsor principali del Festival. Narisetti ha messo in evidenza l’importanza di piattaforme come Facebook e Twitter nella distribuzione dell’informazione. Secondo Narisetti difatti, la maggior parte dei cittadini hanno letto dello scandalo di Cambridge Analytica proprio grazie a queste piattaforme. Il CEO inoltre, ha invitato la guest star dell’evento, Craig Newmark, fondatore di Craigslist, a prendere parte alla discussione. Al filantropo, Narisetti ha domandato come mai, ai tempi di Craigslist, nessuno si poneva delle domande sul modo in cui la piattaforma utilizzasse i dati degli utenti. Per rispondere al CEO, Newmark ha sostenuto che, ai suoi tempi, Craigslist cercava di invadere la privacy degli utenti possibile, essendo a conoscenza di cosa fosse moralmente giusto e cosa no.

Per concludere l’intervento, Lakshmanan ha raccontato di come sia recentemente venuta a conoscenza della collaborazione di YouTube con il governo cinese nel censurare video di auto-emulazione da parte di monaci tibetani. Domandandosi, quale siano l’etica e la morale a cui queste piattaforme si attengono o meno, l’eticista conclude lasciando un dubbio sul ruolo che le piattaforme hanno nel loro intervento sulle questioni politiche.

Lucrezia Vittori