Si è svolto sabato mattina, nella Sala dei Notari di Perugia, un incontro tra Diego Bianchi, in arte Zoro, giornalista e conduttore di Gazebo (Rai 3), e François Dumont, direttore della comunicazione di Medici Senza Frontiere Italia. I due speaker hanno discusso dei modi e dei linguaggi con cui è possibile raccontare in modo efficace le crisi umanitarie.
Nel corso del talk, Dumont ha mostrato una serie di video, alcuni realizzati da MSF, altri da Zoro per Gazebo, per accostare stili diversi di fare comunicazione su un tema così delicato come l'immigrazione e i diritti umani. Uno di questi contributi ha mostrato Zoro, nell'ospedale di MSF ad Amman, in Giordania, giocare a biliardino con alcuni pazienti gravemente menomati dalla guerra. “La scena del biliardino ha funzionato bene in televisione”, ha commentato Zoro “perché ha permesso di narrare un tema drammatico come una crisi umanitaria attraverso immagini non scabrose ma al tempo stesso forti, efficaci”. Un altro video proiettato è stato uno spot di MSF tratto dalla campagna di sensibilizzazione #MilioniDiPassi: la fatica del viaggio delle persone in fuga dalle zone di guerra veniva simboleggiato da scarpe e sandali consumati e distrutti, mostrati dai commessi di un negozio di calzature a Roma ai clienti, con grande stupore da parte di questi ultimi.
“Un problema che chi fa questo tipo di informazione deve affrontare”, ha osservato Zoro “è come raccontare situazioni drammatiche senza far scattare l'effetto assuefazione. Si rischia di abituare il pubblico alle immagini dei bambini che vivono nel fango che ci giungono costantemente da Idomeni, per esempio. Abbiamo la responsabilità di narrare queste storie senza annoiare, cercando sempre di trovare modi originali di farlo. Se annoiamo, alimentiamo l'indifferenza dell'opinione pubblica nei confronti di questi temi, e questo è qualcosa che non ci possiamo permettere, soprattutto in periodi come questo”.
Daniele Conti