Il ruolo dei fotoreporter in una delle zone più calde del mondo come l’Africa, il modo in cui viene raccontato il continente, e l’evoluzione della figura del fotogiornalista, sono stati gli argomenti trattati all’evento “Raccontare l’africa: storie di fotogiornalisti” svoltosi al Palazzo Sorbello di Perugia. A esporre le dinamiche di questa particolare attività è stato il fotocronista, capo servizio fotografico per l'Africa di Agence France-Press, Marco Longari, e a moderare l’incontro Antonella Palermo di Radio Vaticano.
Dal convegno è emerso come spesso si tenda a rappresentare l’Africa in maniera stereotipata, e come le testate giornalistiche occidentali preferiscano questo tipo di raffigurazione a una più realistica che rispecchi il carattere variegato della cultura del continente, continuando di fatto a pubblicare foto circoscritte a una determinata realtà.
“C’è un certo tipo di miopia nella stampa Italiana” dice Longari, infatti, parecchie storie quotidiane vengono oscurate non trovando voce.
Marco Longari, fotogiornalista in Africa da moltissimi anni, ha esposto la necessita di far conoscere i profondi cambiamenti e l’espansione del continente africano, non rimanendo ancorati ai vecchi modi di rappresentazione legati agli interessi delle testate. Spiega, inoltre, come l’editoria africana si stia ampliando con la conseguente formazione di numerosi fotoreporter locali.
L’evoluzione e il mutamento profondo del fotogiornalismo è avvenuto non solo a causa dell’avvento dei social, ma anche per via della scarsità di fondi messi a disposizione dalle testate, quindi come sostiene Longari “è molto più complicato far uscire foto in prima pagina sull’Africa”. I fotogiornalisti che rappresentano la quotidianità, hanno un ruolo essenziale nel cogliere gli aspetti sfaccettati di un popolo e nel trasmettere cosa realmente succede nei luoghi in cui sono inviati.
Il privilegio, che i fotoreporter occidentali hanno avuto nel raccontare l’Africa, non è ancora stato contraccambiato a quelli africani, i quali rimangono legati alla realtà del loro continente.
Federica Bonetti