SCOPERTA. L’ITALIA RINASCE DALLA RICERCA SCIENTIFICA? INCONTRO CON ELENA CATTANEO E ROBERTO DEFEZ

Durante questa edizione del Festival del Giornalismo di Perugia si è parlato, tra le altre cose, di ricerca e di divulgazione scientifica. Ne hanno discusso Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, Elena Cattaneo, senatrice a vita e biotecnologa e Roberto Defez, ricercatore CNR di Napoli, all’interno dell’evento intitolato “Scoperta. L’Italia rinasce dalla ricerca scientifica? “.

Marco Cattaneo apre l’evento affermando che “la scienza è trascurata sia dai mezzi di informazione che, purtroppo, dalla politica. L’Italia è un paese che ha dato tantissimo alla scienza, sta avendo risultati di eccellenza, eppure la ricerca continua a faticare tantissimo”. Elena Cattaneo, interrogata sull’argomento, risponde che “la ricerca in Italia fatica perché manca, da una parte, effettivamente, l’impegno politico, e inoltre è difficile mantenere la progettualità e riuscire a svolgere un lavoro continuativo. Manca il convincimento.”

Roberto Defez ha da poco scritto e pubblicato il libro Scoperta. Come la ricerca scientifica può aiutare a cambiare l’Italia, dal quale l’incontro ha preso titolo e che racconta anche come la ricerca scientifica potrebbe essere un volano per l’economia italiana. Defez ha apportato il suo contributo all’evento facendo una riflessione sul massiccio trasferimento di scienziati italiani all’estero: “I nostri ragazzi finiscono per andarsene all’estero o per cambiare mestiere. La ragione per cui ho scritto il libro è anche quella di prenderci le colpe: noi non siamo stati in grado di difenderci e reagire al fine di evitare quest’emorragia. E’ un orgoglio che i nostri ragazzi vadano all’estero e sarebbe altrettanto bello che altrettanti stranieri vengano in Italia, se questo fosse per creare un circuito virtuoso di scambio. Ma in questo momento non sta accadendo questo. Io non sto chiedendo altri fondi per la ricerca scientifica, sto dicendo che dovremmo sfruttare meglio quelli che abbiamo. Ci sono state delle spese sbagliate che hanno bloccato l’erogazione dei fondi e al momento abbiamo un buco di bilancio. In questo modo ci stiamo mangiando il futuro: è necessario fermarsi un attimo e capire come gestire al meglio la cosa per limitare i danni.”

Alla domanda di Marco Cattaneo “cosa è mancato in questi anni da parte della ricerca nei confronti della società?” risponde Elena Cattaneo: “fare ricerca richiede talmente tanta concentrazione dentro i laboratori che si rischia di svincolarsi da quella che è l’importanza della ricerca a livello sociale. Quindi è necessario mantenere trasparenza, raccontare quali sono le strategie utilizzate e i mezzi, per spiegare bene quello che si fa e creare fiducia nel lavoro fatto, oltre che far capire qual è la sua importanza. Manca un rapporto con i cittadini, spesso non sanno ciò che si fa all’interno dei laboratori, non sanno cosa sia il metodo scientifico e spesso quando gli scienziati parlano, lo fanno con termini che non tutti riescono a comprendere. Ed ecco che i cittadini lo concepiscono come una figura inavvicinabile e perfetta, creando un distacco. Bisognerebbe raccontare anche i fallimenti, la fatica, le ore passate a studiare, perché se tutto questo non viene raccontato, dall’esterno si ha la percezione che la ricerca non progredisca mai”.

La ricerca scientifica non è un lusso culturale, ma la più concreta opzione per dare un futuro al Paese e alle nuove generazioni, e per far tornare una parte del fiume di giovani che abbiamo formato in Italia e che possono lavorare solo all’estero. Genera occupazione qualificata, sviluppo imprenditoriale, innovazione di prodotto, ma serve anche alla sicurezza nazionale, alla tutela del territorio e dei beni culturali. Intorno si fanno strada l’antiscienza e la nostalgia di un passato durissimo e che in gran parte ignoriamo. Paghiamo il mancato rinnovamento vendendo le nostre aziende storiche. Eravamo i proprietari di piccoli ristoranti, poi ne siamo diventati i cuochi e ora semplici camerieri. Il metodo scientifico è il modo per risalire la china, per modernizzare il Paese, per compiere scelte non ideologiche in tutti i campi. Per premiare il merito e non il clan, per liberare energie e guidare il nostro futuro.

Roberto Defez, ricercatore CNR di Napoli. "Come si fa a fare ricerca senza un centesimo?"

Giulia Baldino