Tra civic journalism e data journalism: lavorare a un’inchiesta coinvolgendo i cittadini

Lavorare su segnalazione dei cittadini, andando a verificare i dati: è questa l’essenza del civic journalism, tema affrontato presso il Centro Alessi insieme a Rosy Battaglia, fondatrice di “Cittadini Reattivi”, Gianluca De Martino (Dataninja) e Daniel Drepper, cofondatore di “Correct!v”. Rosy Battaglia ha esposto il metodo della piattaforma “Cittadini Reattivi”, che punta al coinvolgimento dei cittadini e dei lettori, nel processo di creazione dell’informazione. Si parla infatti di crowdsourcing journalism, ovvero dell’atto di creare giornalismo attraverso la collaborazione di cittadini e giornalisti: “There are no journalists there is only the service of journalism” come ha sottolineato la Battaglia riportando una citazione di  Jezz Jarvis, (Buzzmachine). Giornalismo come servizio quando riesce a creare conoscenza e a mettersi a servizio di una comunità: nella piattaforma “CittadiniReattivi” nel 2013 è nata un’inchiesta sull’amianto, grazie alla segnalazione dei cittadini. Cittadini che segnalano, giornalisti che verificano: dopo indagini sul campo da parte della Battaglia, dopo il confronto dei dati e ad un lavoro di costante verifica si è arrivati a delineare i luoghi contaminati d’Italia, più di 300mila, in un’inchiesta “Il prezzo dell’amianto” pubblicata su Wired.

Anche Daniel Drepper ha parlato di “Correct!v”, organizzazione nata nel 2014 senza scopo di lucro, con l’obiettivo di impegnare quanto più persone possibile nel giornalismo che si produce, informando i cittadini dei metodi utilizzati per le indagini. Drepper ha così riportato l’esempio di un’inchiesta condotta sulle casse di risparmio in Germania, che dovrebbero lavorare sull’interesse pubblico, ma che molto spesso abusano di potere. Partendo proprio dalle fonti di cittadini comuni si è condotta un’analisi dettagliata, grazie al supporto di più di 500 persone che hanno raccolto circa 10.000 dati, utili per creare la “storia”. Infine, Gianluca De Martino, ha parlato di segnalazioni, nel 2014, da parte di cittadini attivisti che avrebbero voluto indagare sul fenomeno della mafia, in particolare sulla confisca dei beni. Il progetto nato, frutto della segnalazione dei cittadini, è “Confiscati bene”, che raccoglie la cronaca di casi di beni confiscati mal gestiti.
Tante voci un unico scopo: reperire dati e trovare “storie” da raccontare attraverso le sentinelle presenti sul territorio.

Rossella Fallico