UN NUOVO GENERE LETTERARIO: L’AUTOBIOGRAFIA ALGORITMICA

Arte, sociologia, giornalismo: queste le tematiche su cui si è basato l’evento tenutosi alle ore 14:00 presso la Sala della Vaccara, in cui sono intervenuti la professoressa Federica Timeto e gli artisti di Art is Open Source, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, moderati dal giornalista Guido Romeo. Ne è risultato un incontro ricco, pieno di stimoli diversi.

La considerazione da cui AOS è partita nella realizzazione del progetto Ghost Writer è che nessuno di noi, al giorno d’oggi, è mai solo; questo aspetto, inedito nella storia dell’uomo, ha dei riscontri non solo sociali, ma anche psicologici, e ha portato i due artisti all’elaborazione di quello che hanno definito ‘un nuovo genere letterario’, ovvero l’Autobiografia Algoritmica - un resoconto in forma narrativa che deriva da tutte le informazioni e da tutti quei dati che noi stessi contribuiamo a creare, e che vengono registrati e rielaborati dai vari operatori globali tramite app, social network e altri accessori o mezzi.

L’idea, innovativa nel suo genere, è proprio quella di denunciare l’invasione che la privacy di ognuno di noi subisce quotidianamente e di portare alla luce il ruolo degli “autori fantasma” delle nostre identità – sebbene, come ha tenuto a precisare la prof.ssa Timeto, sia impossibile ricondurre l’esistenza a dei dati.

Quali sono le caratteristiche delle ID del ‘techno-bio-corpo’? A elencarle è proprio la sociologa dell’Università di Palermo: sono porose, data la circolazione di flussi di informazioni che attraversano i nostri corpi, e ricombinanti, ossia assemblate, non più originali; necessitano di un curatore che ne ordini e selezioni le componenti; sono legate alle questioni di storytelling e delle relazioni, essendo contingenti e vincolate alle rappresentazioni che ne hanno gli altri; hanno ormai superato il dualismo tra la realtà materiale e quella immateriale.

Il problema diviene quindi come permettere alla società di riappropriarsi della capacità di autodeterminarsi. È ancora possibile, oppure il confine tra l’accessibile e il privato è diventato talmente indefinito da non poter più essere tracciato?

Lorenzo Tobia