Perugia- Hotel Sangallo, 06/04/2017
Corruzione e notizie corrotte, questi i temi del panel “Un racconto di parte? La corruzione nei media italiani”, svoltosi in tarda mattinata all’Hotel Sangallo di Perugia. A spiegare la situazione Italiana ed Europea sono un gruppo variegato di professionisti, da Marco Mazzoni e Paolo Mancini dell’università di Perugia, a Fabio Tonacci di La Repubblica, Donatella Stasio ex giornalista del Sole 24 ore, Luca Fazzo de Il Giornale, Antonio Nizzoli dell’Osservatorio di Pavia e Sandro Perrone inviato speciale della Rai.
L’obbiettivo dell’incontro è stato far confrontare con un tema molto delicato quale la corruzione, intesa non soltanto come oggetto di notizia, ma anche come corruzione delle informazioni coinvolgendo così i giornalisti in prima persona.
Protagonisti e fonte del dibattito sono i dati emersi da numerosi studi sugli articoli italiani ed esteri riguardo la corruzione. Il confronto, focalizzato sulla presentazione dei risultati di una ricerca europea di Anticorrp, ha interessato i ricercatori dell’Università di Perugia che hanno esposto in primis la situazione italiana sulla copertura giornalistica nel raccontare il tema.
Il primo relatore, Marco Mazzoni mostra come in Italia (o anche in Slovacchia e Ungheria) si parli di corruzione a livello nazionale, con articoli di sfondo politico e locale, mentre nelle nazioni quali Inghilterra e Francia, definite democraticamente consolidate, si tratti questo tema ad ampio raggio e a livello internazionale.
Gli articoli in Italia nascono dall’attività giudiziaria e raccontano i processi o le indagini preliminari, mentre il giornalismo di stampo investigativo, tipico del mondo anglosassone, è quasi inesistente. Nell’analisi degli articoli i ricercatori sono stati aiutati dal Software T-Lab, che attraverso la ricerca di parole chiave legate al campo della corruzione ha mostrato il tasso di articoli legati a questo tema.
“L’Italia è un paese fortemente corrotto ed è un bene che se ne parli di questa corruzione” dice Fabio Tonacci, “la corruzione c’è -continua- probabilmente va raccontata meglio”. Dunque il fatto che nella penisola si parli tanto di corruzione è strettamente legato alla nostra cultura. E dal punto di vista dell’informazione televisiva Sandro Petrone conclude sostenendo che “la corruzione è endemica dell’informazione televisiva”.
Federica Bonetti