“Facebook Live”, “video a 360°”, “Visual Storytelling”. Sono state queste le key words che hanno caratterizzato il Workshop, tenutosi in Sala Raffaello dell’Hotel Brufani, in cui Nick Wrenn, responsabile news partnership di Facebook in Europa, Medio Oriente e Africa, e Mark Frankel, responsabile social media di BBC News, hanno condiviso con il pubblico le tecniche e le strategie per diffondere notizie live tramite queste tecnologie in costante evoluzione.
Fino a poco tempo fa Facebook era una piattaforma basata principalmente sul testo e solo successivamente si è evoluta dando la possibilità all’utente di condividere il proprio stato, proprie foto e addirittura video. Ma quali sono i nuovi sviluppi? Che cosa è possibile realmente fare con Facebook? Se si parlava di trasmettere in diretta, fino ad un anno e mezzo fa, era necessario utilizzare satelliti oppure dotarsi di grossi automezzi e per un giornalista, e non solo, questo significava non poter sempre riprendere quello che si vedeva. Lo spettatore non poteva, in moltissime situazioni, immedesimarsi completamente nell’occhio del reporter.
Ma, da un anno e mezzo ormai, la situazione è completamente cambiata: con l’introduzione di Facebook Live e successivamente dei video a 360°, l’utente ha di fronte a se prospettive totalmente inedite. Quali sono i vantaggi, le caratteristiche di Facebook Live? In primo luogo l’immediatezza: nel giro di pochi minuti è possibile far circolare in tutto il mondo un evento appena accaduto, basta uno Smartphone e il gioco è fatto. In secondo luogo la prospettiva che viene offerta all’utente-spettatore è unica: “con una diretta riesco a portare un enorme fetta di persone in luoghi in cui probabilmente non potrebbero mai arrivare come alla Notte degli Oscar o in luoghi di guerra” afferma Nick. Un altro aspetto di fondamentale importanza è la connessione Social che le dirette permettono: l’utente ha infatti la possibilità di commentare in diretta qualsiasi video live, fare domande, esprimere gioia o dolore con un solo click; Infine, un ulteriore vantaggio è quello dell’autenticità: quello che viene ripreso, quello che viene mostrato allo spettatore non presenta filtri, è così come appare nella sua interezza, non c’è quindi il rischio di ‘fake news’ o distorsione. L’eccitazione e l’entusiasmo della diretta sono quindi assicurati, tutto può succedere e niente è prevedibile. I margini di miglioramento, spiega Nick, sono moltissimi: da pochissimo, ad esempio, è stata introdotta la possibilità per chi ha caricato il live, di inserire un commento fissato in alto, ‘pinned’. In questo modo in casi di emergenza, come una catastrofe naturale o un attentato, l’utente può dare informazioni che rimangono sempre ben visibili. Anche per i video a 360° le migliorie applicate sono moltissime: tutti gli utenti possono inserire live e video a 360°: sono 25 milioni le foto postate e più di un milione i video. “Quando è cominciata la diretta, il live, quali sono le difficoltà che hai dovuto affrontare?” chiede Nick a Mark. “La cosa più difficile è stata persuadere gli utenti e i giornalisti stessi ancora molto ancorati alla televisione: se si è abituati a fissare la telecamera ogni giorno e ci è proposto di mettersi su un'altra piattaforma alla fine la sfida è togliersi dal centro dell’inquadratura e raccontare delle storie da un punto di vista diverso, collocarsi all’interno della storia ma mostrarla come un viaggio”. Si delinea quindi una nuova figura, un reporter senza ego, che non vuole essere necessariamente nel centro.
Per avere successo con i live video è necessario capire quali sono le fette di pubblico che si vogliono raggiungere, riuscire a prevedere i possibili imprevisti che si manifestano durante una diretta ma soprattutto afferma Nick “ è di fondamentale importanza assicurarsi che il live sia uno strumento bidirezionale, se lo fate funzionare bene, è maggiormente possibile interagire con l’utente”.
Sono state numerose le domande del pubblico interessato a capire quale fosse l’etica dei video live: se a qualsiasi utente è possibile riprendere e trasmettere ciò che preferisce, come arginare il rischio di sfociare nella violenza e nella crudezza? “Questo” spiegano gli esperti in materia “è uno degli aspetti più delicati: ci si affida principalmente ai principi etici della comunità che usufruisce della piattaforma ma, quando questi non sono rispettati, provvediamo immediatamente a rimuovere un contenuto nel momento stesso in cui ci viene segnalato”.
Per approfondire meglio il topic è possibile consultare la piattaforma https://live.fb.com/ completamente dedicata al Facebook Live e https://www.facebook.com/business/e/courses/journalists in cui sono postati tutorial per sfruttare al meglio queste nuove tecnologie in continuo sviluppo.
Virginia Morini