WHISTLEBLOWING A USO GIORNALISTICO: INDAGINE SUGLI UTILIZZATORI

16.30 – Sala Perugino, Hotel Brufani

Giovanni Pellerano, socio fondatore dell’HERMES Center for Trasparency and Digital Human Rights, affronta la tematica del Whistleblowing ad uso giornalistico, nell’Hacker’s Corner alla Sala Perugino dell’Hotel Brufani.
Presenta il progetto GlobaLeaks, una piattaforma software per supportare iniziative di raccolta di informazioni per whistleblower. Il progetto nasce dal fenomeno WikiLeaks, organizzazione che attraverso il suo sito internet invitava i cittadini ad inviare documenti riservati ed informazioni riservate. In questo modo un grande quantitativo di materiale confluiva nel sito, al punto che la BBC l’ha definito come la più importante fonte di documenti classificati della storia.
GlobaLeaks cerca di risolvere quello che era il problema di Wikileaks, e cioè la sua eccessiva centralizzazione nonché la mancanza di una cultura adatta a recepire la sua importanza. Il progetto infatti diventa facile preda di censura, e ai suoi progettisti va male: o vengono arrestati, o costretti a rifugiarsi altrove.
E allora cosa potrebbe venir fuori se il fenomeno WikiLeaks si concentrasse ad un livello più locale? Se i dati potessero arrivare alle giuste persone ed essere utilizzati correttamente? Così, nel 2011 nasce il software GlobaLeaks 0.1 Prototype, per iniziative di whistelblowing, il quale basandosi su una tecnologia THOR, garantisce anonimato sia alla fonte che al server.
Nel 2012 viene poi fondata HERMES, una società di innovazione sociale che comprende 15 membri e si occupa della promozione e diffusione di progetti nell’ambito della trasparenza, tra cui appunto GlobaLeaks. Ma chi sono gli adopters di questa nuova tecnologia? Organizzazioni che si muovono nell’ambito dell’attivismo, del giornalismo investigativo e quelle impegnate nella lotta antimafia. Alcuni esempi sono Publeaks, iniziativa olandese, creata per diffondere informazioni in modo sicuro e anonimo, e che vede la partecipazione di organizzazioni di differenti colori politici le quali, nonostante questo, sono riuscite ad arrivare ad un Agreement per capire come utilizzare la piattaforma. Mafialeaks poi, dimostra come anche utilizzando una tecnologia THOR, spesso accusata di favorire attraverso l’anonimato pratiche illegali di pedofilia, si possano portare avanti iniziative antimafia. E infine iniziative dell’IRPI, per il giornalismo investigativo e Ljost nell’ambito dell’attivismo.
Quali sono infine le difficoltà incontrate dal software? L’usabilità, essendo necessario un browser particolare per il suo utilizzo. Il non ritorno del Whistleblower a seguito della sua segnalazione e infine la pigrizia degli attori coinvolti. In Italia la recezione è veramente bassa, con la presenza di solo due iniziative italiane.

Federica Signoriello