Sala dei Notari, ore 15.00
Filippo Ceccarelli e Vittorio Zucconi, in un incontro in cui sono affrontati in modo trasversale temi che riguardano da vicino la società e la politica italiana. Il tutto, affrontato in modo semiserio, amaro, irriverente e divertente, come nella migliore tradizione della tragicommedia italiana.
Vittorio Zucconi introduce il collega Filippo Ceccarelli, giornalista di Repubblica, che presenta al Festival il suo nuovo libro “Come un gufo tra le rovine”: un catalogo di “frammenti di Italia”, di piccoli oggetti e brevi notizie, che parlano da sé, senza pretendere di raccontare e spiegare la situazione italiana a 360 gradi. Una storia del presente attraverso frammenti di notizie: dalla macchina del sindaco Alemanno tamponata dall’immigrato irregolare, a altri episodi divertenti e irreverenti, raccontati secondo la poetica del frammentismo di matrice montaliana. Ceccarelli si trasforma in gufo e racconta a posteriori il cataclisma che si è verificato e che non poteva non succedere: una corrispondenza tra le buffonate e le catastrofi, per raccontare le radici fumanti di un’Italia in ginocchio, tra satira e riso amaro. Si parla di Sinistra, con i suoi limiti e i suoi snobismi, di Ruby, del tiro alla fune tra leghisti piemontesi e lombardi, finiti al Pronto Soccorso, di Grillo e dei paradossi della politica italiana: un popolo di buffoni dalla battuta sempre pronta, che inevitabilmente non poteva che acclamare, infine, un “buffone” vero.
L’analisi dei nostri disastri, nello stile tipicamente italiano di effettuare grandi riflessioni sui media e tra la gente, mai seguita dalla capacità vera di agire e fare qualcosa per cambiare una situazione ormai alla deriva: questa la denuncia dei due giornalisti, in un paragone con l’atteggiamento più attivo americano, da cui l’Italia esce ancora una volta sconfitta. Un paese senza rivoluzioni: questo il racconto delle vicende italiane che emerge dalla riflessione di Ceccarelli, analizzato attraverso le lenti di un microscopio che ne disvela, con stile spietato, contraddizioni e dissonanze.
Elettra Antognetti