Ambiente & informazione: un’occasione mancata?

Il Festival Internazionale del Giornalismo si è aperto con il panel 'Ambiente & informazione: occasione mancata?', un approfondimento a più voci che ha visto protagonisti Vittorio Pasteris, Sergio Ferraris, Eliana Rapisarda, Paola Bolaffio, Albana Muco, Francesca Dragotto e Marco Fratoddi.

Abbiamo perso un'occasione oppure siamo in una frase transitoria per una migliore informazione ambientale? È stata la domanda con cui Vittorio Pasteris, fondatore e condirettore del Quotidiano Piemontese, ha dato il via al dibattito che si è svolto al Centro Servizi G. Alessi. I presenti hanno evidenziato lo scarso interesse dell'editoria, che investe poco nel settore ambientale, e dei media italiani nei confronti delle tematiche ecologiste. "C'è un'arretratezza generale del nostro corpo giornalistico rispetto a quello straniero - ha commentato il direttore del portale online QualEnergia Sergio Ferraris - Stiamo perdendo un'opportunità, servono nuove forme di giornalismo che non privilegino esclusivamente il cartaceo". Secondo Ferraris, l'informazione ambientale deve trovare una propria identità.

Riguardo l'importanza di investire nell'ambiente, Paola Bolaffio ed Eliana Rapisarda hanno portato ad esempio i propri progetti editoriali. Direttore del web magazine Giornalisti nell'Erba, Paola Bolaffio ha sottolineato che chiave del successo sta nello sperimentare nuovi metodi per arrivare agli utenti. "Le informazioni riguardanti l'ambiente - ha aggiunto - sono difficili da spiegare perché oggettivamente tecniche". Eliana Rapisarda, direttore del giornale online locale VeronaGreen, ha spiegato la necessità di partire dai temi riguardanti il territorio per avvicinare le persone ai problemi ambientali. "Il singolo cittadino - ha commentato - va gradualmente sensibilizzato e reso consapevole di poter partecipare con le proprie azioni al cambiamento dello stile di vita".

In che direzione, dunque, deve andare l'informazione ambientale? Per Marco Fratoddi, direttore de La Nuova Ecologia, periodico di Legambiente, e segretario generale Fima, ci sono buoni esempi giornalistici a cui ispirarsi, come il programma televisivo Scala Mercalli e la trasmissione radiofonica Caterpillar. Anche la comunicazione è un aspetto da considerare. "L'eccessiva disponibilità di dati ambientali non supportata da capacità critica  - ha detto Francesca Dragotto, docente di Linguistica all'Università Tor Vergata - ci porta a fare di tutta l'erba un fascio, pensando che la scienza è qualcosa di distante dai processi interpretativi".

Infine, la scuola gioca un ruolo primario nel costruire una corretta coscienza civica. La giornalista freelance Albana Muco ha commentato, a riguardo, che è importante coinvolgere i più giovani in iniziative e campagne ecologiste per ottenere un riscontro concreto.

Chiara Amato