Charlie Hebdo e la libertà d’espressione

Charlie Hebdo e' un settimanale satirico francese che negli anni non ha mai risparmiato nessuno, dalla politica alle religione - Islam compreso. Lo scorso 7 gennaio la redazione della testata è stata vittima di un attacco terroristico che ha coinvolto 12 persone, tra le quali 4 dei vignettisti di punta. Stando ad alcune ricostruzioni, l’attacco sarebbe avvenuto proprio in ragione del trattamento riservato a Maometto in alcune vignette - “Abbiamo vendicato il profeta”, avrebbe infatti detto uno degli attentatori. L’attacco è stato interpretato come una minaccia alla libertà di stampa e di satira.

Nel raccontare l’episodio ai propri lettori, i giornali di tutto il mondo si sono trovati di fronte a una scelta: pubblicare le vignette “incriminate”, in ossequio al senso di responsabilità giornalistica e allo stesso tempo come messaggio in favore della libera espressione, o limitarsi alla loro descrizione - perché ritenute troppo "controverse", come alcuni hanno supposto, o per adesione alla propria policy editoriale. La questione, inoltre, non ha mancato di sollevare una discussione attorno alla satira e ai suoi confini.

Ne è nato un vastissimo dibattito internazionale: qui sotto (e qui su Spundge) trovate alcuni dei contributi più significativi, in costante aggiornamento.

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Charlie Hebdo and the freedom of speech

The right to publish the cartoons, the boundaries of satire and freedom of expression.

charlie hebdo, free speech, media, journalism

Charlie Hebdo and the freedom of speech

The right to publish the cartoons, the boundaries of satire and freedom of expression.

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