Cinque grafici di base, migliaia di storie

L'utilizzo e la rappresentazione dei dati sono diventati oggi elementi fondamentali dell'attività giornalistica. Chi vuole comunicare una notizia, una story, non può che fare uso di questi strumenti. Con queste premesse è cominciato l'incontro tenuto da Gregor Aisch (dipartimento grafico del New York Times) e Mirko Lorenz (Datawrapper).
L'uso dei charts per fini giornalistici è ormai imprescindibile per chi vuole fare una buona informazione, aiutare nella comprensione di una notizia e indirizzare i propri lettori all'interpretazione desiderata. I grafici che ormai riempiono le pagine dei giornali cartacei e online hanno una grande forza comunicativa, scomponibile in aspetti diversi: aumentano sicuramente il potere esplicativo della notizia e aiutano nella comparazione. Il secondo di questi è molto importante ai fini di una più corretta comprensione del significato di una notizia, poiché evidenziando e rendendo visibile un confronto possono essere compresi elementi altrimenti non deducibili in prima istanza. Notizie diverse richiedono grafici diversi, chi lavora nel mondo del giornalismo deve ormai essere a conoscenza di questo ed essere in grado di distinguere quale rappresentazione grafica si addice di più alla notizia che si vuole comunicare. "Gli strumenti del data journalism sono tanti e il loro uso non è immediato", questa la raccomandazione di Mr. Lorenz ai giornalisti presenti in sala. Lungi dunque dal pensare che il data journalism sia alla portata di tutti; osservare e imparare dal lavoro degli altri per acquisire maggiore esperienza è un giusto modo per sapere come ricavare le notizie dall'enorme quantità di dati ormai facilmente reperibile. Che strumenti possono essere utilizzati per poter cominciare? Due consigli su tutti da parte dei relatori: Datawrapper e Google Charts. Il primo è un tool creato proprio da Lorenz e Aisch, mentre il secondo, molto più basico, è un'applicazione di Google. Successivamente i relatori hanno spiegato alcune tipologie di grafici con i relativi utilizzi (per esempio grafici a barre, verticali o orizzontali, linee o tabelle) e possibili implementazioni per una migliore costruzione della storia attorno alle rappresentazioni. I grafici, se non spiegati, rimangono infatti uno scheletro senza alcuna vita. Le informazioni che possono essere sviluppate attorno ad una rappresentazione grafica creano la storia. Gli esempi e il racconto dell'esperienza lavorativa di Aisch al New York Times hanno aiutato a comprendere meglio questi concetti. Lo stesso Aisch ha infine dato una dimostrazione pratica della creazione di un chart attraverso Illustrator e il suo inserimento all'interno di una pagina web usando ai2html, programma utilizzato per riportare i grafici in formato Illustrator sul web rendendoli più responsive. La professione giornalistica, altamente contaminata da altre discipline ed aree di interesse, è in continua e rapida evoluzione. Comunicare una notizia non si esaurisce in una singola azione ma si realizza in un processo organico di cui l'utilizzo dei dati è ormai diventato parte costituente.

Riccardo Aulico