Cos’è la destra, cos’è la sinistra?

con Alessandro Gilioli (L’Espresso), Michela Murgia (scrittrice), Flavia Perina (giornalista e scrittrice), Giacomo Russo Spena (MicroMega), Francesco Verderami (Corriere della Sera)

Alle 17.15 di sabato 8 aprile, il programma del Festival del Giornalismo 2017 ha presentato il panel discussion Cos’è la destra, cos’è la sinistra? Il titolo, mutuato dalla celebre canzone di Giorgio Gaber, ha stimolato gli ospiti intervenuti ad interrogarsi sul significato e sulle declinazioni attuali dei concetti di destra e di sinistra. La storica contrapposizione tra i due principi ideologici tra è andata gradualmente attenuandosi in epoca recente, sollevando dubbi circa la sua attualità. Lo scenario attuale, secondo Gilioli, vede la compresenza di due destre, una populista ed una liberista, e nessuna sinistra; dunque, ad oggi, le due etichette risultano prive di significato concreto.
La validità attuale della tradizionale contrapposizione destra/sinistra è stata invece rivendicata dalla scrittrice Michela Murgia, nella convinzione che, nel quotidiano, ciascun cittadino operi scelte riconducibili ad ideologie di destra o di sinistra. Tuttavia, la difficoltà di sintetizzare lo spettro delle opinioni nei due concetti alternativi deriverebbe, a detta della scrittrice, dallo spazio lasciato vuoto dalla politica, in seguito riempito dal dissenso del “comitato del no” e dai nuovi movimenti politici.
Oggi, le categorie di destra e sinistra non risultano più utili per comprendere le dinamiche politiche, come hanno dimostrato le più recenti elezioni negli Usa. In quel caso, il voto in favore di Trump è provenuto anche e soprattutto dagli emarginati e dalle periferie; segno evidente, secondo Flavia Perina, che agli occhi degli elettori i due concetti contrapposti non rivestono più alcuna rilevanza, a differenza di quanto accade per gli addetti ai lavori. Le distinzioni in ambito politico persistono, sono solo mutati i binari su cui si muovono; alle vecchie categorie, ha esposto Flavia Perina, se ne sono sostituite di nuove: pensiero libertario/pensiero autoritario, pro/contro l’Europa, identità dinamica/identità statica.
L’idea che in Europa ci siano solo destre è solo un alibi per la politica, ha concluso Verderami, che le consente di declinare ogni responsabilità circa il suo fallimento. La crisi del lavoro e la lotta per la sopravvivenza, causate dalle mancanze della politica, hanno indotto gli individui a sacrificare le ideologie per perseguire un miglioramento del tenore di vita di ciascuno.
Il dibattito ha spiegato, senza alcuna pretesa di risoluzione, la crisi delle attuali ideologie politiche, fornendo interessanti chiavi di lettura per comprendere gli orizzonti futuri tracciati dall’attuale panorama politico.

Leonardo Vaccaro