“Dieci cose da sapere sull’economia italiana prima che sia troppo tardi”

Si è concluso alle 19,15 l'evento svoltosi  alla Sala dei Notari dal titolo “Dieci cose da sapere sull'economia italiana prima che sia troppo tardi” con Alan Friedman giornalista ed autore e Gerardo Greco direttore RAI Radio 1. Greco apre l'incontro definendo il libro “Dieci cose da sapere sull'economia italiana prima che sia troppo tardi” come una sorta di “racconto dell'orrore” dei giorni nostri.  Al suo interno è raccontata la storia della famiglia italiana Giorgetti che versa nelle problematiche finanziarie cui molte famiglie oggi si trovano ad affrontare. Mancanza di un lavoro fisso, problemi economici, mutui da pagare... queste alcune delle tematiche affrontate all'interno del libro. Ma la famiglia Giorgetti diventa il pretesto per parlare in maniera più ampia delle condizioni cui si trova oggi l'economia italiana. Ecco che diventa dunque uno strumento narrativo per parlare dei diversi capitoli di  debito pubblico, sistemi bancari, posti di lavoro. Il libro tuttavia non dà risposte bensì si limita a far riflettere il lettore invitandolo a porsi numerose domande. Non è da intendersi come uno scritto che va contro l'Italia o che ne sottolinea soltanto i difetti  condannandoli, come sottolinea Friedman durante l'incontro, bensì come qualcosa che è scritto da chi pur non essendo italiano vede l'Italia come la propria terra e che conosce questo paese quasi meglio del suo (America).

L'autore sottolinea dunque l'importanza di parlare delle tematiche legate all'economica e alla politica italiana mettendole in relazione al contesto mondiale. Ogni italiano che nasce oggi ha sulla propria testa circa trentasettemila euro  di debito. La domanda sorta durante l'incontro è stata se per risollevare la situazione cui versa oggi l'Italia sia necessario il non governo o un nuovo governo forte.  In relazione al titolo cui lo stesso autore ha dato al suo scritto ci si domanda in sala dunque quando sia questo “troppo tardi” e la data cui si fa riferimento è il 17 Marzo 2020. Dunque sembra essere già tardi ma non troppo tardi.

Federica Gorgone