9 Aprile 2016, Centro Servizi G. Alessi - Esiste il 'diritto' all'oblio? La Corte di giustizia europea e la Commissione europea ritengono di sì. Dovrebbe esistere? Se definito impropriamente potrebbe minacciare la libertà di conoscenza e di informazione. Un dibattito sulla posizione che i giornalisti dovrebbero assumere a riguardo. Dibattito presieduto da: George Broke,docente del dipartimento di giornalismo alla City University di Londra, Jean-Paul Marthoz membro del comitato belga per la protezione dei giornalisti, Julie Posetti di Fairfax Media.
Un argomento di cui i giornalisti sono molto informati e che vanta una storia molto ampia di cui è stata illustrata una panoramica generale.
Si è parlato di Panama Paper, di casi relativi agli USA, di casi di diritto all'oblio nell'America Latina, per concentrarsi naturalmente sull' Ue che accusa il dominio statunitense di internet. Sono state menzionati gli innumerevoli casi di Google implicato in processi con la Corte di Giustizia europea; si è puntualizzato che alcuni motori di ricerca più piccoli evitano questa procedura non perché acconsentono all'abuso del diritto all'oblio ma perché è difficile per loro affrontare sentenze che si rivelerebbero perenni.
Ma sono queste questioni che vanno oltre l'economia e dei domini economici del web da parte di un continente o paese piuttosto che un altro.
Si è parlato di censure di notizie che appaiono sul web, divulgate dalle pagine web delle maggiori testate europee o dalle più piccole, o ancora da motori di ricerca quali Google e altri.
Il diritto a l'oblio non va dimenticato ma va ben canalizzato per evitare di incorrere nella limitazione dell'informazione pubblica e del diritto di stampa. Si occupano di diritto all'oblio l'Unione Europea e le Commissione Europea. L' UE ha creato una protezioni di dati uguale per tutti i membri che rispondono alle leggi in vigore sulla privacy del regime europeo. "Ma all'interno dell'UE- sottolinea Broke- ci sono ventotto stati e mantenere un equilibrio che non mini in alcun modo l'espressione di stampa, è una questione delicata".
Julie Possetti, ha messo sul piatto della bilancia la questione dell'eliminazioni dei dati, dei link, delle pagine URL sul web. Quali sono le conseguenze da un punto di vista giornalistico in senso stretto? Il diritto all'oblio in caso di diffamazione del singolo, può rischiare di essere una mancanza di informazione?
Questo è un ostacolo per i giornalisti, nel momento in cui il diritto all'oblio non viene adoperato in circostanze di rilevante necessita; nel caso in cui si abusi dell'esercizio di questo diritto.
"L'oblio è certamente un diritto, se se ne abusa come spesso capita, per noi giornalisti rappresenta un problema che si può facilmente aggirare"- ha affermato Marthoz.
Come in tutte le cose esiste un equilibrio che va trovato e mantenuto. In questo caso è la giusta misura tra libertà d'espressione e oblio inteso come diritto di cui ci si avvale per 'pulizia' e la tutela della propria immagine (in alcuni casi ingiustamente diffamata) .
Noemi Distefano