Fotografia documentaria

La «Fotografia documentaria» è un’attività fotogiornalistica che ha l’obiettivo di riprodurre la società e le sue mille sfaccettature attraverso la cronaca per immagini della realtà quotidiana.

Un lavoro che punta sulla qualità, di lungo periodo, impegnativo che è stato descritto al Festival Internazionale del Giornalismo nel panel discussion «Fotografia documentaria» che ha visto come relatori Irene Alison, fondatrice Doll’s Eye Reflex Laboratory, il fotografo Alessandro Imbriaco, Rocco Rorandelli co-fondatore di TerraProject e Arnold van Bruggen.

«Occorre parlare – ha spiegato Irene Alison – di fotografia contemporanea analizzando un segmento e approcciandoci a questa materia soprattutto dal punto di vista della nuova progettualità della fotografia documentaria. Negli ultimi anni abbiamo avuto un forte cambiamento di metodologie e di linguaggi che oggi rappresentano il mondo fotografico».

Un mondo che è stato investito in pieno da macrofenomeni che hanno portato ad importanti sviluppi e nuove sfide basta pensare al passaggio al digitale, la sempre maggiore diffusione di internet e la crescita nell’utilizzo di strumenti mobili. «Tutto questo – ha spiegato la fondatrice di Doll’s Eye Reflex Laboratory - ha cambiato il sistema di produzione e circolazione fotografia da n lato portando diversi benefici per i fotografi ma dall’altro ha colpito pesantemente le logiche di mercato e del lavoro del fotografo professionista. Oggi la fotografia si è trasformata in un fenomeno collettivo e serve per i professionisti che emerga dal rumore iconografico di sfondo».

Come esempi di lavoro di «Fotografia Documentaria» sono stati descritti tre progetti.

Il primo, quello di Arnold van Brugger, scritto, film-maker e fondatore dell’agenzia giornalistica «Prospektor» che assieme al fotografo Rob Hornstra, hanno realizzato il lavoro «The Sochi Project». Un lavoro iniziato nel 2007 per raccontare la storia di Sochi, in Russia, sede dei Giochi Olimpici Invernali del 2014.

Una squadra di professionisti lenti che hanno cercato e trovato una solida base di coinvolgimento con questa piccola terra ma ricca di storie. «Volevamo essere pienamente liberi di fare quello che volevamo – ha spiegato Arnold -  Senza alcun tipo di compromesso. Abbiamo portato avanti questo progetto con un approccio antropologico. “The Sochi Project” è un lavoro portato avanti da un giornalista e un fotografo, durato ben cinque anni. Abbiamo fotografato e descritto storie che sono poi state raccolte in un libro».

Il secondo progetto presentato è stato quello di Rocco Rorandelli, co – fondatore del collettivo TerraProject che ha terminato, assieme ad altri fotografi, lo scorso anno il progetto «Behind The Smokescreen». Un progetto partito da una sigaretta e dalla realtà che dietro a questa sigaretta si nasconde. «Un progetto – ha spiegato il fotografo – durante il quale abbiamo analizzato le diverse sfaccettature del mercato del tabacco e che ci ha portato in diversi Paesi del mondo».

Ultimo progetto presentato è stato quello del giovane fotografo Alessandro Imbriaco. Da sempre interesatto ai contesti urbani e ai diversi modi di abitare il suo progetto ha riguardato il disagio abitativo nella città di Roma.  Un lavoro che è stato portato avanti negli ultimi 5 anni.

Giuseppe Fin