Gazebo Live!

Non c'è Festival del Giornalismo senza Gazebo Live.
L'appuntamento con Diego Bianchi e la sua allegra compagnia di ventura è diventato negli anni un appuntamento fisso per tutti gli avventori del festival di Perugia. In una Sala dei Notari stracolma Zoro&Co. hanno regalato circa 3 ore di spettacolo al pubblico presente in sala, agli irriducibili rimasti fuori e ai tanti fans che hanno seguito la diretta streaming sul sito di Repubblica e del festival.
Come da prassi l'apertura della serata è stata affidata al tassista più celebre d'Italia, Mirko Matteucci in arte #Missouri4 e alle "cose uniche che capitano a Perugia": ricevere un passaggio da Marco, sentirsi definire magnetico da Giulia e soprattutto farsi offire da bere da mezza Perugia! La serata parte con le note della sigla grazie alla presenza dal vivo di Roberto Angelini alla chitarra e Giovanni Di Cosimo alla tromba.
Cosa racontare ad un festival dedicato al giornalismo?! Secondo il mattatore di Rai 3 non si può non parlare di storytelling. "Ogni volta che vengo a Perugia Arianna mi dice che l'anno prossimo toccherà a me parlarne...e poi arriva Fedez" commenta seccato prima di passare la parola a Marco Damilano per un'interessante lectio magistralis sulle 5 regole necessarie per fare un buon storytelling. La prima regola per un leader è trasformare la propria vita in epica, renderla eccezionale e il riferimento al "ragazzo della provincia toscana che da outsider fa la scalata in un paese diventato ormai scalabile" non è sembra affatto casuale. In seconda battuta il leader deve farsi brand, creare un marchio con cui il pubblico possa identificarsi. Sullo schermo appare il logo Pomo creato dal genio Makkox (grande assente della serata) per la campagna elettorale organizzata per la candidatura, ahimè finta, di Zoro come sindaco di Roma. Terza regola dello storytelling secondo il vicedirettore dell'Espresso è identificare un 'noi' in contrapposizione a un 'loro', principio espresso magistralmente dal Ministro dell'Interno Angelino Alfano durante la conferenza stampa indetta per discutere del ponte sullo stretto e l'identificazione della "scuola del benaltro" in contrapposizione alla scuola del fare. Quarto precetto l'assenza di scandali, passi falsi, la narrazione deve rispondere sempre ad un happy ending. Infine quinta e ultima regola: fare anti-storytelling ovvero raccontare la realtà.
Nel corso della serata sono stati riproposti alcuni dei migliori servizi realizzati durante la stagione: il racconto dell'alluvione che il 15 ottobre 2015 colpì Benevento e l'intera provincia o il reportage da Roszke in Ungheria all'indomani della decisione del governo di alzare un muro per fermare il flusso di rifugiati.
A chiudere la serata una breve top ten dei tweet minatori di Arianna Ciccone rivolti ad Alitalia dopo la decisione improvvisa di cancellare i voli diretti a Perugia e l'inevitabile risoluzione diplomatica per il bene del festival e di tutti noi.

Strollo Coricina