Hotel Sangallo, ore 10.00
Come rendere notiziabile l’Unione europea? Con un percorso di sperimentazione comunicativa a livello europeo. Ne parlano Pier Virgilio Dastoli, Diletta Paoletti, Massimo Persotti e Fabio Raspadori, promotori del progetto FISE-Finestra sull’Europa: nato nel 2008 a Perugia, il progetto coinvolge studenti universitari, testate locali e cittadini. Gli studenti, aspiranti giornalisti, hanno la possibilità di entrare a far parte di una redazione, scrivere notizie che trattano tematiche europee e pubblicarle sulle pagine delle testate della loro città. Un modello di comunicazione dal basso, fatto dai cittadini per i cittadini, per parlare di Europa a 360 gradi: non solo crisi finanziaria, ma anche e soprattutto energia pulita, investimenti nel campo della ricerca, sviluppo, innovazione. Nato dalla collaborazione tra studenti universitari dell’ateneo perugino e Corriere dell’Umbria, FISE è stato esteso anche ad altri atenei e giornali locali del centro e del sud Italia. Lo scopo finale è quello di creare entro il prossimo anno un network internazionale composto da circa 15 soggetti, in grado di coprire adeguatamente a livello mediatico l’evento delle prossime elezioni europee del giugno 2014.
Così la Dott.ssa Paoletti entra nel merito del progetto, illustrandone le 3 fasi principali: la prima riguarda la presa di consapevolezza del deficit informativo sia dei comunicatori e dei giornalisti, che dell’opinione pubblica; la seconda fase coinvolge un target giovane di studenti universitari che entrano a far parte di redazioni e, affiancati da docenti, si occupano di veicolare una buona comunicazione in materia europea; la terza, riguarda la produzione vera e propria, all’interno delle testate locali a più ampia diffusione, di un inserto giornalistico con notizie ancorate in diverso modo alla UE.
Massimo Persotti, della Presidenza del Consiglio dei Ministri (partner che ha finanziato il primo progetto in Italia centrale e l’altro nel sud), racconta: «è importante iniziare a parlare d’Europa ai giovani cittadini. Per questo abbiamo promosso il progetto “Europa=noi”, un kit multimediale per spiegare agli alunni delle scuole primarie e secondarie l’Europa, le sue istituzioni, i valori e i diritti, con percorsi differenziati e calibrati a seconda dell’età. Dopo Schengen e 20 anni dal trattato di Maastricht, ancora non vengono sfruttate appieno le opportunità derivanti dallo status di cittadino europeo».
Così termina Dastoli: «Dobbiamo spiegare all’opinione pubblica perché vogliamo “più Europa” e quali sono i costi della “non-Europa”: abbiamo una serie di diritti che non vengono applicati, e questa loro non applicazione costa tantissimo in termini ambientali, legislativi, di vivibilità all’interno dell’Unione. Serve non tanto una maggiore informazione, ma un’informazione più matura per i cittadini e una migliore formazione di comunicatori, giornalisti, giovani».
Elettra Antognetti