È stato Mario Tedeschini Lalli, giornalista del Gruppo Espresso e membro della Ona, a dare inizio alla presentazione intitolata "I media e il suicidio" al quale ha preso parte anche Carlo Bortoli, presidente dell'Ordine Dei Giornalisti Toscana.
A Bortoli il compito di mostrare alla platea un'ampia raccolta di articoli giornalistici in cui il tema del suicidio è stato trattato ledendo la dignità della vittima, dei suoi familiari.
"Mi sono chiesto: è giusto riportare dettagli non necessari sulle morti per suicidio? È corretto fare una narrazione che renda quella morte un romanzo, oscurandone la tragedia?" ha affermato Bortoli prima di citare alcune delle linee guida dettate dall'Oms per il trattamento delle morti da suicidio sui giornali. Il presidente dell'ordine toscano perciò ha invitato i colleghi a fare un tipo di informazione che eviti linguaggio sensazionalistico o che possa influenzare i lettori, spingendoli a commettere atti simili. Al contrario, ha affermato Bortoli, sarebbe opportuno che, in chiusura, il redattore inserisca qualche rigo con cui suggerisce ai lettori cosa fare, qualora si stesse affrontando un periodo prticolare della propria vita. "Abbiamo caldamente invitato i giornalisti del nostro ordine a trattare con maggiore sensibilità queste spiacevoli vicende tuttavia continuiamo a credere che una carta deontologica ad hoc sia necessaria".
A tal proposito è stato Mario Tedeschini Lalli (membro dell'Online News Association) a dare qualche prezioso consiglio. "Noi di Ona Abbiamo pensato di mettere su uno strumento (un sito internet) che ospita una serie di norme deontologiche elaborate dagli stessi colleghi". L'Italia (che ha già all'attivo diverse carte deontologiche, ndr) non ha mai normato il trattamento delle notizie di suicidio perciò, secondo Tedeschini Lalli, è compito degli stessi reporter decidere se accettare le norme create dalla comunità di Ona oppure no. "Ciò che conta" ha sintetizzato il giornalista del Gruppo Espresso "è porsi delle domande sul trattamento di determinate tematiche, trovare delle risposte e soprattutto condividerle con i propri lettori, pubblicando sul sito della testata (o blog) il disciplinare interno che detta il modus operandi della pubblicazione".
Giovanni Giaccio