Sabato 16 Aprile nell’accogliente Hotel Rosetta Kathryn Corrick, consulente dei media indipendenti, ha tenuto un workshop dal titolo I social media come strumenti per cronisti, guidandoci nel mondo dei social media come strumento per diffondere le informazioni.
I social media (blog, face book, twitter, youtube) sono un grandissimo strumento, se usati nel modo giusto, per raccontare storie in tempo reale e diffonderle in tutto il mondo. Anche i giornalisti, specialmente nei più recenti fatti di cronaca provenienti dall’altra parte del mediterraneo, ne hanno fatto uso, non solo personalmente, quindi utilizzando dei profili personali o della testata giornalistica presso cui lavorano, ma anche riprendendo notizie da altri utenti del web.
Questo metodo è stato molto utilizzato ad esempio per diffondere le notizie dall’Egitto o dalla Libia, quando non era più possibile, vista la gravità e la pericolosità degli eventi, riuscire a creare collegamenti di tipo tradizionale col proprio giornale. L’utilizzo dei social media ha permesso, inoltre, di avere news dall’estero in modo rapido poiché i profili degli utenti vengono aggiornati continuamente.
Negli ultimi tempi l’uso dei social media è cresciuto notevolmente, lo hanno usato la BBC, Al Jazeera, la CBC, Russia Today, ma anche giornalisti e cronisti indipendenti, canali mediatici alternativi, attivisti, cittadini. La cosa importante nell’utilizzo di questi nuovi strumenti di comunicazione è stata la scelta della lingua. Scrivere o parlare in inglese ha permesso una più rapida diffusione delle notizie.
Alcuni giornalisti, come Adam Carvin, non muovendosi dalla propria postazione, hanno deciso di dare voce ad altri, raccogliendo e approfondendo notizie che altre persone immettevano nel web. E’ un lavoro che sembra facile, ma ciò che è più importante nell’utilizzo dei social media come strumento di informazione è la verifica dell’attendibilità della fonte. Pertanto un giornalista deve capire, curare, scoprire le informazioni, contestualizzare, verificarle, analizzarle, interpretarle.
I social media promettono di essere lo strumento cronistico del futuro, esprimono grosse potenzialità comunicative, si diffondono facilmente e raggiungono prima il lettore. Le nuove tecnologie e i nuovi strumenti stanno rapidamente cambiando il lavoro del giornalista, ma, per ora, solo dal punto di vista informatico. Non cambia il metodo e il compito che il giornalista deve assolvere nel raccontare le storie del mondo. Egli deve cercare la notizia, trovare il miglior modo per raccontarla, scoprire e far scoprire la verità dei fatti raccontati. E tutto questo indipendentemente dai social media.
Silvia Vero