15:30 Sala Priori, Hotel Brufani
Panel in collaborazione con Coca Cola
Le brutture della cronaca hanno, nel giornalismo attuale, una preminenza assoluta. Il magma di pessimismo, però, sembra essere diventato intollerante per molti lettori. Si cerca, quindi, la positività oltre la negatività della mole di notizie che i media, soprattutto nei formati legati al web, trasmettono ogni giorno.
Remo Lucchi, presidente onorario di Gfk Eurisko, illustra alcuni dati. Il 75% degli italiani pensa che il futuro sia preoccupante. Negli ultimi anni, però, è migliorato il livello delle aspettative.
Lucchi riflette come quello attuale sia un momento di grande cambiamento, che non si ripeterà mai. La gente sta cambiando, le persone stanno rivisitando gli obiettivi. Le positività rappresentano il nuovo tratto dell'esistenza, e nuovo risulta essere il rapporto delle persone con l'offerta (chiesa, politica, ecc).
Viene posta l'attenzione sull'indice di benessere e soddisfazione personale, che non ha - secondo Lucchi - alcuna relazione con il Pil pro capite. Dalla caduta del muro di Berlino sono mancati provvedimenti da parte della politica, soprattutto in difesa della piccola e media impresa, più ostacolata dalla crisi. Analizzato anche il dato "paura del futuro", che nel 2012 ha interessato 66 italiani su 100. Contemporaneamente però l'Indice di fiducia è aumentato.
La crescita qualitativa delle persone è legata, in particolare, all'evoluzione dell'istruzione. Conseguono: un rafforzamento del senso critico, un desiderio di partecipazione, e un attenzione verso l'esterno, verso gli altri. Accorgersi degli altri, del mondo esterno - dice Lucchi - cambia il senso della vita. Internet ha dato la possibilità ai lettori di influenzare l'offerta. Nella logica dell'essere e dell'avere oggi sembra che il web 2.0 aiuti le persone a non fermarsi al consumo, ma contribuire alla produzione. Oggi si consuma sempre di meno e non si cerca la soddisfazione, ma la convenienza. Ma, anche grazie alle potenzialità di internet, l'orizzontalità si ė sostituita alla verticalità: si costituisce un equilibrio tra domanda e offerta. Una nuova fiducia che crea fedeltà, e poi ricchezza.
Luca De Biase de 'Il Sole 24 Ore', rafforza la convinzione secondo la quale la felicità non è legata all'economia: piuttosto ai beni non monetari. Secondo il giornalista, però, la gente non cerca buone notizie, perché non sempre ci crede. Oggi lo spazio, puntualizza, è nelle mani del pubblico. I media sono al loro servizio, ma non sempre i lettori sono attenti e interessati. Ė il progetto giornalistico nella sua totalità che deve essere buono, non la singola notizia.
Guido Romeo di Wired Italia parla, invece, della volontà di riappropriazione dei giovani. La società attuale è la società dei dati. I social networks - dice - saranno prodotti che serviranno per progettare i nuovi giornali. Ricorda un dato importante: oggi l'indice di speranza nel futuro, per gli italiani, è fermo al 57.3.
Dunque, sempre più forte sembra essere l'esigenza di ascoltare spunti positivi e buone notizie.
Bottone Alessandro
@ale85bottone