«Instagram è il social che negli ultimi anni è cresciuto di più. Uno strumento che può diventare importante anche per le redazioni giornalistiche». A dirlo è stata Ilaria Barbotti, fondatrice di Instagramers Italia che ieri, assieme a Carlo Mion del quotidiano «La nuova Venezia», ha condotto il workshop «Instagram per il Giornalismo» promosso dal Festival Internazionale del Giornalismo.
Instagram ha oltre 300 milioni di utenti attivi, il 70% si trova fuori dagli Stati Uniti e le foto condivise sono oltre 30 miliardi con una interazione del 4,2% tra commenti e «like».
«Del suo ruolo e della sua importanza – ha spiegato Barbotti – se ne stanno accorgendo le aziende sempre più propense ad utilizzare questa piattaforma che unisce i social media e la potenza delle immagini. Instagram è fotografia e si basa su quello che può comunicarci un’immagine».
La comunicazione, hanno spiegato i relatori, è cambiata nel corso degli anni. Oggi gli stessi cittadini possono diventare reporter.
«Siamo davanti ad un cambiamento della comunicazione – ha spiegato fondatrice di Instagramers Italia - che già c’è stato. L’aspetto più forte di questo cambiamento è rappresentato dal fatto che sono cambiati gli attori. Oggi attraverso i social media qualsiasi persona può raccontare una storia. Siamo tutti reporter e fotografi».
Un’evoluzione senza sosta quella di Instagram che è stata aiutata anche dalla forte diffusione degli smartphone.
«I cellulari – è stato spiegato - si sono molto evoluti, si riescono a fare belle immagini. Lo smartphone è ormai uno strumento sempre con noi e che ci permette di raggiungere livelli di fotografia importante».
Per capire l’importanza di questa piattaforma basta sapere che «secondo alcuni studi scientifici un’immagine viene elaborata ben 50 volte più velocemente rispetto un testo» e questo offre la cifra di quanto possa essere importante questo strumento per il mondo del giornalismo.
Instagram coinvolgere persone, può essere usato per raccontare eventi o attività, divertire, conoscersi, riscoprire fino a promuovere il territorio. Il primo esempio di utilizzo da parte del giornalismo di questa piattaforma è stato lanciato dal «The Guardian».
In Italia, invece, a sperimentare Instagram è stata «La Nuova Venezia»
«Instagram – ha spiegato ieri Carlo Mion, del quotidiano veneto - vive molto anche sulle comunità. Io parlo da giornalista locale. La nuova Venezia vive di territorio. Durante una notte di novembre 2012 abbiamo deciso di raccontare un fatto della nostra città attraverso questa piattaforma. Attraverso le foto è stata raccontata l’acqua alta e il traino mediatico che abbiamo registrato ha portato lo stesso Instagram a pubblicare le foto all’interno del proprio blog e questo ha portato un importante livello di traffico. Da quel momento abbiamo iniziato a raccontare diversi eventi attraverso questo social e la scelta è stata quella di offrire al lettore non solo la “posizione” del giornalista ma anche quella delle persone che stanno in strada».
Giuseppe Fin