Nella mattinata del 4 maggio, l'Hotel Brufani ha ospitato il panel dal titolo " I nuovi modelli italiani di giornalismo investigativo", in occasione del quale il direttore esecutivo IRPI Leo Sisti, insieme ad Alessandra Beccaria (giornalista freelance) e i co-fondatori Lorenzo Bodrero, Alessia Cerantola, Cecilia Ferrara e Guia Baggi, ha ripercorso il primo anno di attività dell'associazione, raccontandolo attraverso le inchieste finora svolte, e relative ai diversi fenomeni di corruzione.
L'IRPI( Investigative Reporting Project Italy), è un'associazione che si ispira ai modelli americani di investigazione giornalistica, spiega Sisti, ed è volta a denunciare gli illeciti commessi da coloro che sono al potere. A tale scopo, sono stati creati degli strumenti ad hoc, quali la piattaforma "Irpileaks", attraverso la quale gli interessati possono inviare delle segnalazioni anonime, utili per la costruzione delle inchieste, e fortemente voluta nella speranza di coinvolgere i cittadini in un processo di "responsabilizzazione" e di incentivo alla denuncia. La sua vocazione transnazionale ha fatto sì che le aree oggetto di analisi si estendessero in Europa ma anche aldilà dei suoi confini: tra le tante, viene citata l'inchiesta riguardante la "Suntech", grosso produttore di pannelli solari con sede nelle Isole Cayman, e che si snoda fino a ricomprendere il territorio della Puglia e del Lussemburgo. La vicenda si è conclusa con degli arresti per truffa e associazione a delinquere e con la messa liquidazione della Suntech; grazie al contributo dell'IRPI, la storia è stata resa nota, con la sua pubblicazione nel settimanale "l'Espresso".
Fare un giornalismo di così alta qualità comporta dei costi da sostenere, ed è questa la maggiore difficoltà da affrontare: "ci ritroviamo a svolgere attività che trascendono quella del giornalista, e vanno dal fundraiser al man seller- racconta Bodrero- vista l'assenza di fondi in grado di coprire le spese di ricerca e di produzione delle inchieste". Una strategia utile individuata per questa problematica è quella del fixing, ossia un servizio a favore dei reporter operanti all'estero, che consente di ovviare ai limiti derivanti dal trovarsi in un Paese straniero, e di avvalersi di un team di giornalisti che conoscono bene il territorio e la tematica di volta in volta affrontata; attraverso questa iniziativa, l'IRPI può vantare collaborazioni con testate televisive quali "Al Jazeera" e "France 3".
L'ultimo tema del panel viene discusso da Alessia Cerantola, e si riferisce ad un sondaggio condotto dall'associazione stessa ("Giornalisti che cambiano"), che mirava a comprendere l'evoluzione del giornalismo in Italia: dalle risposte ottenute, si sono riscontrate numerose criticità nel panorama italiano, dall'assenza del fact-checking come metodo di verifica delle fonti, fino al livello delle retribuzioni annue, che si aggirano attorno ai cinquemila euro, ben al di sotto della soglia di disoccupazione.
Jessica Cimino