Si è tenuto oggi,alle ore 17 presso la sala Perugino dell’Hotel Brufani, il workshop dal titolo, “La gamification è una cosa seria, anche per le news”.
A presiedere l’incontro, Pier Luca Santoro esperto di marketing, comunicazione & sales intelligence che ha cominciato illustrando il significato del neologismo gamification.
“Il termine gamification indica l’uso di meccanismi di gioco applicati a contesti non ludici per migliorare l’engagement e la fedeltà.”Il processo di coinvolgimento nella gamification si compone di cinque fasi: 1. Game mechanics: le meccaniche di gioco che facilitano la pratica; 2. Play: il gioco deve essere scelto liberamente e dunque associato al piacere; 3. Behaviors: azioni da compiere nel gioco; 4. Engagement: il giocatore è coinvolto dalle attività del gioco, ed infine il momento del Mastery.Il principio della gamification è di utilizzare meccaniche proprie del gioco come gli obbiettivi, i bonus, la ricompensa, il possesso, la collaborazione della community al fine di stimolare i primari impulsi umani come la condivisione ed il coinvolgimento.
Proprio per queste ragioni Santoro sostiene che l’implementazione di tecniche riconducibili alla gamification può essere d’ausilio anche al mondo dell’informazione è dell’editoria.
Il gioco infatti soddisfa le motivazioni sociali, coinvolge, crea un senso di comunità, spinge alla partecipazione, permette di approfondire l’esperienza del lettore, aumentando il tempo di fruizione del quotidiano online.
Santoro ha infine illustrato vari esempi di gamification applicati al campo dell’informazione.
La rivista finnica “Olivia” che nel 2011 ha lanciato la sua piattaforma di co-creazione “La Mia Oli-via” (Oma Olivia) sulla quale lettori e giornalisti collaborano per produrre articoli, storie in un pro-cesso sequenziale e sistematico, ma aperto. Il prodotto finale viene pubblicato nella versione carta-cea della rivista o sul sito web.
Altro esempio è quello di youreport.it che sta sviluppando un progetto di gamification che consiste nel dare ricompense per lo svolgimento di certe attività, come caricare un video o condividere una foto.
Da ultimo il caso del quotidiano britannico “The Guardian”, che alla vigilia del verdetto del Tribunale di Sorveglianza di Milano circa le sorti dell’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ha proposto sul suo sito online il gioco “Vesti Berlusconi. Scegli una sentenza”.Nella pagina appaiono 5 vignette con la sagoma di Berlusconi, ognuna con una foggia diversa: c’è il giardiniere, il clown, il carcerato,l’assistente agli anziani e l’operatore di un rifugio per animali.
Camilla Valli