Hotel Sangallo, ore 17.00
La gamification per rendere l'attività dell'utente più interessante e coinvolgente all'interno di un progetto editoriale. Questa è la tematica - nuova in Italia e già affermata invece all'estero - affrontata nel corso del panel discussion "La gamification dell'informazione funziona", presso l'Hotel Sangallo di Perugia, nell'ambito del Festival del Giornalismo 2013. A parlarne gli esperti del settore Fabio Viola di DigitalFun, Angelo Cimarosti (co-fondatore di YouReporter) e Garrett Godmann, dalla startup Worldcrunch, moderati dall'esperto di comunicazione Pier Luca Santoro.
Con il termine "gamification" s'intende l'utilizzo delle dinamiche del gioco - quali punti o badge - all'interno di attività esterne, con l'obiettivo di fidelizzare l'utente, generarne un maggiore interesse nei confronti dei contenuti, risolvere dei problemi. Così ha introdotto la tematica Fabio Viola, partendo dal concetto di videogioco: "fino a 40 anni fa i videogame non esistevano, eppure sono riusciti in pochissimi anni a colmare il gap con altri media. Un giocatore attivo spende 17 ore a settimana nel giocare. E la capacità sorprendente dei videogame è quella di tenerci incollati allo schermo, anche per anni".
Interessante la posizione di Garrett Goodman, nel raccontare la propria esperienza in Citizenside: "Abbiamo applicato le dinamiche del gioco in diversi ambiti. Volevamo incoraggiare le persone a condividere contenuti, a generare feedback. Volevamo soprattutto fidelizzare coloro che ci inviavano i loro contenuti. Uno dei principali limiti della gamification che abbiamo notato - prosegue Goodman - è che la si utilizza per notizie di qualità, ma poi solo quanti partecipano acquisiscono un punteggio. Sarebbe ingenuo, però, pensare che qualsiasi visitatore di un sito decida di partecipare. La gamification, allora, può essere estremamente potente per amplificare un effetto emozionale, una soddisfazione che già esiste. Ripensare, quindi, a queste dinamiche per far capire agli utenti il valore aggiunto che stanno avendo nel visitare quel sito, nel leggere quelle notizie".
"Credo si possa dire che punteggi e badge sono, come sempre, una parte del meccanismo di gioco, ma non completano lo stesso. A seconda degli obiettivi che ho, attraverso le gamification dovrò costruire percorsi differenti", ha aggiunto Pier Luca Santoro nel corso della discussione.
Da Angelo Cimarosti un parere significativo sull'esperienza maturata e sul progetto di gamification creato attorno al portale online YouReporter. "Vogliamo due cose dalla gamification: insistere su un forte sviluppo locale, cosicché le persone possano fregiarsi di essere corrispondenti sul territorio per una community piuttosto numerosa. E poi vogliamo avere una sorta di maggiore controllo di qualità. Vogliamo fare fact-checking locale". Ma non solo: "La gamification è importante anche per coinvolgere l'utente nell'attività di sostegno del progetto editoriale".
Spazio, nella fase finale del dibattito, per domande e per un confronto ulteriore sul tema, col dubbio condiviso circa l'applicazione, anche sui media italiani, dei concetti e dei meccanismi della gamification.
Matteo Aldamonte