Oggi stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione della comunicazione, il giornalismo sta crescendo, muta in continuazione, prendendo non sempre direzioni delle quali tutti possono dirsi davvero soddisfatti. Il giornalismo scientifico, ramo specifico, è un fenomeno in grande evoluzione, ma soprattutto un metodo di fare giornalismo che può essere di grande aiuto per tutti quelli che fanno informazione. Un paio di ospiti del festival ci hanno raccontato come affrontare un tema concreto di scienza, facendolo correttamente nonostante la comunicazione sia in balia di cambiamenti.
La deontologia del giornalista ci rammenta, che per poter scrivere di una notizia, è necessario comunicare in maniera sicura, pubblicando, quindi, solo dati e informazioni vere.
“Colui che scrive – ci racconta Beatrice Mautino, comunicatrice scientifica di Cicap (Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) - deve aver premura di preparare il pezzo, potendo garantire la veridicità delle fonti”- prosegue -“ Questo metodo di procedere nella stesura di un articolo, porta via sicuramente maggior tempo, ma rispecchia perfettamente ciò che colui che scrive dovrebbe realmente trasmettere: soltanto la verità dei fatti”.
Beatrice Mautino lavora nel team di Query, rivista che quest’anno compie un anno e si occupa di divulgazione scientifica, “il nostro lavoro per la rivista e Cicap consente – ci racconta – nella raccolta di affermazioni su fenomeni paranormali e su misteri e successivamente procediamo con le indagine sull’avvenimento, comprendiamo quanto di vero c’è nei dati raccolti e forniamo spiegazioni scientifiche sul fenomeno”.Beatrice ha poi detto di credere fermamente nel factchecking, “è la strategia più corretta per poter affrontare anche gli argomenti più controversi, mantenendo così davvero fede all’etica di giornalista” .
Un esempio di una recente ricerca che Cicap è quella riguardante il nucleare. I dati ci raccontano che la situazione è drammatica, ma la differenza la fa l’atteggiamento con il quale si affronta la situazione. I media hanno gonfiato più del necessario il disastro giapponese, creando inutile allarmismo, e la Tepco, proprietaria della centrale giapponese, che contiene troppo la situazione, ovattando un problema che realmente esiste e che è giusto si conosca.
Anche Andrea Vico, giornalista e divulgatore scientifico con 15 anni di lavoro nei 4 media classici, ha compreso che il giornalismo d’oggi non è realmente completo, non lo soddisfa, cioè non permette davvero di mostrare tutto ciò che sta dietro ad un’informazione scientifica.
“Il modo di far giornalismo secondo me non è completo” - ci spiega Vico - “è necessario aggiungere colore alla professione, indirizzarci meglio in materie specifiche, come il giornalismo scientifico”. Quindi per Vico il giornalismo, specialmente quello scientifico, ha necessità di produrre informazioni attraverso metodi nuovi. Ci ha fatto un esempio ‘la Tombola dell'Energia’, un gioco di ruolo che così realizzato ha prodotto un excursus tra problemi del clima e abitudini dell'uomo occidentale, fornendo informazioni e consapevolezza attraverso un popolarissimo gioco. “L'iniziativa, di spettacolo e scienza” - prosegue Vico - “è stata realizzata al Festival della Scienza ed ha prodotto enorme successo, divulgando informazioni più di quello che poteva fare un semplice articolo”.
“People who claim to be serious should be serious” ha detto Ben Goldracre “le persone serie che affermano di essere serie devono essere serie”; quindi è fondamentale trasmettere dati certi, raccontare la verità, nella modalità più coinvolgente e adatta alla materia.
Annadriana Cariani