Sala dei Notari, ore 11.30
I new media oggi diventano in maniera costante sempre più potenti strumenti per il giornalismo. Nella terza giornata del Festival Internazionale del giornalismo di Perugia, la Sala dei Notari ha ospitato il keynote speech di Mathew Ingram, senior writer di GigaOm, dove si occupa di media e web. Introduce all’incontro Claudio Giua, direttore dello sviluppo e innovazione del gruppo editoriale L’Espresso, che presenta Ingram come un giornalista “di una categoria che fa arrabbiare, perché mentre io inizio a pensare la domanda Ingram riesce a darmi già la risposta”.
Il keynote speech dal titolo “Cinque cose che i vecchi media possono imparare dai New Media - Come insegnare a camminare ad un pesce” ha come obbiettivo di inquadrare i cambi di sviluppo che i vecchi media non hanno ricercato e che li hanno fatti restare in una situazione di stasi e chiusura verso un mondo che cambia velocemente.
“Per comprendere questi punti dobbiamo avere chiaro che il mondo delle pubblicazioni, intese come carta stampata, non è più un industria ma è diventata un bottone - “Publish”, “Pubblica” - e che il rapporto tra queste e il pubblico e radicalmente cambiato. In passato, L’audience, ovvero i lettori, stava solo ad ascoltare e a ricevere informazioni. Oggi, invece, questo rapporto è multidirezionale perché i lettori hanno iniziato a creare connessioni e informazioni”.
Ingram ha mostrato nel suo keynote questi punti di ricerca e riflessione:
1: How to be more Open / Come essere più aperti
“I Vecchi media sono rimasti nella loro posizione di staticità, mentre tutto è diventato open. Oggi parlerei della nascita di Open Journalism, aperto alla rete, al mondo e alle connessioni. L’Open journalism e il giornalismo tradizionale, come afferma Alan Rusbridger, non dovrebbero sedersi accanto al web ma dovrebbero esserne dentro, ne devono fare parte”.
2: How to give credit / Come dare fiducia
“E’ diventato fondamentale oggi per un lettore avere fiducia delle proprie fonti di informazione. Per i media è quindi importante appoggiare il proprio argomento con collegamenti per coinvolgere risorse che possono dare informazioni aggiuntive non indifferenti. Essendo tutto multidirezionale le nostre risorse per fare ciò sono Hyperlinks e Twitter. Noi non possiamo sapere tutto, abbiamo bisogno di immergerci nei new media per sapere di più di cosa ci circonda”.
3: How to be more human / Come essere più umani
“Questa non sarà un punto molto popolare tra gli esperti ma bisogna ammettere che è normale a volte fallire e ammettere che non siamo ne super eroi e che è possiamo sbagliarci. I giornalisti che entrano in contatto con la “perfezione” dei new media devono stare molto attenti a rendere le informazioni più vicine ai lettori”.
4: How to make news as a process / Come rendere le notizie un processo
“Gli Old Media hanno sempre pensato le notizie come qualcosa di preconfezionato e circonciso in un determinato spazio e tempo. I new media hanno cambiato questa concezione: oggi l’informazione non ha più un inizio e una fine perché si è trasformata in un flusso continuo che genere continuamente altre notizie e reazioni da parte dei lettori che a loro volta iniziano a contribuire al processo finale di condivisione”.
5: How to focus / Come focalizzare
“E’ importante, infine, che gli old media si concentrino ad avere occhi più specifici e concentrati in argomenti e gruppi di persone e new (Come ad esempio sport, intrattenimento, etc.) In questo modo l’informazione sarà più vasta e nel contempo settoriale. Se noi lettori, inoltre, siamo pronti a ricevere questo tipo di informazioni, i media si riveleranno ancora più utili”.
Al termine, la domanda più attesa da parte del pubblico era rivolta naturalmente a cosa gli Old Media possono insegnare ai New Media. Mathew Ingram risponde così: “L’accuratezza è senza dubbio la cosa più importante che i New Media possono e devono imparare. I vecchi media si concentrano su una storia, la studiano, ricercano su di essa e la strutturano bene perché hanno un contatto diretto con i fatti. Mentre gli Old Media, dunque, si concentrato su ‘una storia fatta bene’, i New Media sono ossessionati dalla velocità: per loro è fondamentale, a ogni costo, arrivare primi”.
Daniele Palumbo