Millennials, Web data e trasparenza: il quinto giorno di #IJF16

L’analisi delle conversazioni della quinta giornata del Festival, realizzata attraverso Buzzflow, ha raccolto un totale di 3.403 contributi Twitter (fino alle 17:00), di cui il 68% retweet, contenenti l’hashtag ufficiale #ijf16.

L’ultima giornata del Festival si è aperta sui Millennials, giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni, caratterizzati da un rapporto disinvolto con il Web e dall’utilizzo preferenziale dello smartphone rispetto al computer. Andando incontro ai giovani lettori, sempre connessi, le testate si aprono alle piattaforme digitali, cercando di instaurare e rafforzare le relazioni con questo pubblico. In questo modo i format e i linguaggi del giornalismo tradizionale si trasformano.

Come si diceva ieri, le piattaforme hanno un grande potere: oltre al plasmare il modo in cui i lettori fruiscono delle notizie, raccolgono un’immensa quantità di preziosissimi dati personali, sui quali noi spesso non abbiamo il controllo, prima di tutto perché mancano gli strumenti adeguati.

I dati personali vanno protetti, ma la loro tutela non deve ostacolare la trasparenza (anche a livello politico) perché non bisogna mai perdere d’occhio un diritto fondamentale: quello dei cittadini a essere informati.

In questo contesto diventa ancora più importante per i protagonisti della mediasfera digitale imparare ad analizzare i dati. Nel caso dei social media questo significa utilizzare metriche che possano fornire insight strategici. Occorrono nuove metriche e nuovi strumenti di analisi di dati provenienti dal Web: quelli di cui disponiamo sono ancora imperfetti e non colgono le mille sfumature espresse dai social media.